Thay Mancini: una passione chiamata Arte.

Thay Mancini
Thay Mancini

Abbiamo avuto il piacere di conoscere l’artista Thay Mancini quando è stata realizzata la camicia d’arte “Disobedient” insieme al titolare della  Camiceria Artigianale Giannetti e per l’occasione il fratello Roberto.

Camicia d’autore che ha toccato un tema  purtroppo  sempre  attuale  “il femminicidio e la violenza sulle donne”. Opera che è stata presentata al concorso artistico internazionale Luxembourg Art Prize 2022.

Conosciamo meglio l’artista Italo Spagnola lasciando a lei il piacere di raccontarsi rispondendo alle nostre domande:

Il tuo primo contatto con l’arte?

L’arte è presente nella mia vita sin dai primi ricordi d’infanzia.
Mio padre ha sempre amato la musica e la pittura.

Le domeniche erano dedicate al pianoforte, quando ci riunivamo a cantare canzoni di vari autori italiani, papà alla tastiera io e le mie sorelle cantando a squarcia gola.
Quando poi ci stancavamo, le mie sorelle andavano a giocare, mio padre lasciava il piano, per arpeggiare con la chitarra, mentre io, con un foglio ed una penna, lasciavo che le mie fantasie prendessero forma, lasciandomi andare con la musica di papà in sottofondo.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Continua ad essere la mia passione, oltre che professione.
L’ho intuito quando, un paio di anni fa, iniziando a pubblicare sui social alcuni dei miei lavori, iniziarono a commissionarmi alcuni ritratti.

Al riscuotere di un discreto successo, iniziai a pensare come riuscire a monetizzare la mia passione.

La tua prima opera?

Un ritratto surrealista, stile pop art.

Colori vivaci in un viso dall’espressione provocativa.

Per fare arte , bisogna averla studiata?

Non credo sia fondamentale.

Anche se, ovviamente, una buona base aiuta.

Cosa unisce i tuoi dipinti e la musica ?
Le emozioni, i sentimenti.
La musica mi aiuta ad “identificare” il feeling che voglio trasmettere alle mie opere.

Come scegli cosa ritrarre ?
Sono i fenomeni socioculturali che mi inspirano la maggior parte delle volte, e come questi influiscono sull’uomo e sulle sue espressioni;

Da lì, semplicemente scelgo quelle che più mi colpiscono.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?
Era giorno di esami alle scuole medie, matematica.
Mai piaciuta. Termina il tempo, bisogna consegnare il compito.
Mi avvicino alla cattedra e consegno il foglio al professore.
: “ Mancini, ma il foglio è in bianco!” mi dice l’insegnante.
: “ No!

E’ in giallo con linee blu verticali e orizzontali che formano quadretti, prof.”

Risposi.

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Caravaggio.

Non gli chiederei nulla, solo di lasciarmi osservare.

Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?

Di non fare scelte in base alle aspettative che gli altri possono avere su di te.

Quanto conta la comunicazione ?
E’ fondamentale.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

Le percezioni in generale, sono differenti a seconda di chi le percepisce.
Secondo la mia, la differenza sta in come l’arte viene approcciata da ciascun paese.
In Italia, al giorno d’oggi, l’arte si limita alla decorazione di ambienti e poco più, sottovalutandone
l’importanza socioculturale e informativa, valorizzata di più dai paesi esteri.

Cos’è per te l’arte?
Una forma per dar voce a ciò che non riesco ad esprimere con parole.

Cosa ti aspetti da un curatore ?

Che sappia capire il senso delle mie opere, per poter organizzare al meglio tutti gli aspetti dell’esposizione artistica, captandone il contenuto per riuscire ad esprimere al meglio il messaggio che le mie opere vogliono trasmettere.

Cosa chiedi ad un Gallerista ?

Supporto, e che mi sappia valorizzare in modo tale da potermi inserire e trovare una nicchia nel mercato artistico.

Quanto contano per te la luce e il colore?

Senza luce non c’è colore.

Quindi ambedue contano molto al momento di dover realizzare un progetto.
In base all’intensità di ciascuna, si trasmette all’utente un’emozione differente.
Uno dei miei “giochi” preferiti.

Grazie Thay per la piacevole chiacchierata

Alessio Musella

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