Autodidatta , Antonella ha un approccio all’arte decisamente istintivo.
La sua creatività si divide tra realtà metafisiche , popolate di luoghi e protagonisti surreali, staccati dal tempo, e città e disegni colorati dove le linee, le geometrie e il cromatismo si fondono.
Il tutto miscelato in un mondo prospettico tecnicamente perfetto.
Osservando alcuni suoi dipinti, appare evidente che non serve un volto per avere un anima…
Conosciamo meglio l’artista lasciando , come sempre a lei il piacere di raccontarsi .
Il tuo primo contatto con l’arte?
Direi in età scolare: quanto mi piaceva rubare matite ,pastelli e pennarelli nello studio di mio padre, tecnico progettista, cercando di emularlo realizzando progetti di case colorate.
Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?
Quando, ancora agli inizi, mostrai ad un’amica uno dei miei primi lavori che avevo realizzato scucendo un sacco di tela juta grezza, dipingendolo e creando un qualcosa di artistico che alla fine aveva dato un risultato molto gradevole e colorato ; a lei piacque molto e me lo acquistò!
Ci fu una sorta di passaparola tra amici e conoscenti che si mostrarono interessati concretamente alle mie opere.
Nascevano così i miei “Cromatismi Geometrici” che qualche anno dopo, sarebbero stati tradotti in un nuovo percorso stilistico figurativo, quello odierno.
La tua prima opera?
La mia prima opera fu un “Astratto Geometrico” realizzato su juta grezza trattata dapprima con intonachino e poi disegnata e dipinta ; su questa base erano poi cuciti e sovrapposti secondo uno schema geometrico ,dei riquadri in juta anch’essi dipinti che andavano a formare un insieme cromatico di forte impatto visivo.
Avevo iniziato così a liberare la mia creatività!
Per fare arte , bisogna averla studiata?
Averne conoscenza anche solo su base scolastica è senza dubbio importante poi individualmente ci si potrà rivolgere verso una conoscenza più approfondita.
Da non dimenticare che esiste anche l’arte spontanea, quella non studiata, l’arte Naif per intenderci, arte che deriva da un impulso creativo istintivo, forte, quasi primitivo che ignora regole e stili dell’arte e che comunque risulta molto apprezzata.
Come scegli cosa ritrarre ?
Partiamo dal presupposto che il mio interesse guarda a tutto ciò che è progettualità, architettura, design, rappresentazione prospettica, geometrie, colori, luci e ombre, chiari e scuri.
E questi sono gli elementi che amo rappresentare e che danno vita a quelle “scatole contenitive” che nelle mie opere appaiono spesso in chiave essenziale.
In questi spazi vivono figure ritratte senza volto, elementi comprimari che cerco di rappresentare nella normalità dei propri gesti e nel quotidiano.
Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?
Quando ad una collettiva a cui partecipavo un signore molto simpatico, osservando una delle mie opere e riferendosi ad una donna dipinta senza lineamenti, disse che gli sarebbe piaciuto che anche sua moglie non avesse la bocca… perché parlava troppo!
Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?
In realtà io vorrei incontrare Walter Gropius architetto fondatore del Bauhaus, scuola di arte e design nata in Germania negli anni ’20 e ringraziarlo per aver contribuito ,con questo suo Movimento Moderno , a rivoluzionare il design, l’architettura e l’arredamento, conciliando la creazione artistica con la produzione industriale .
Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?
Mi consiglierei di intraprendere gli studi universitari di Architettura conseguendone la laurea (studi che io per motivi familiari non portai a termine), di viaggiare in Italia e all’estero approfondendo le mie conoscenze artistiche e non , di liberare la mia creatività in campo artistico molto prima di quanto io abbia fatto nella vita.
Quanto conta la comunicazione ?
Importante la comunicazione! Importante e necessario relazionarsi con gli altri, noi abbiamo bisogno di interagire per crescere come persone.
Deve essere comunque una “buona comunicazione” in grado di arrivare in maniera immediata veicolando messaggi.
È fondamentale: attraverso l’arte si può e si deve comunicare.
Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?
Non credo ci sia differenza, la percezione è saper cogliere quegli stimoli che arrivano ad un individuo in rapporto all’ambiente esterno attribuendo un significato alle sensazioni che giungono alla mente .
Commuoversi, emozionarsi, provare sensazioni di qualsivoglia natura dinnanzi ad una forma d’arte ( dipinto, scultura ,oggetto di design, opera architettonica , ecc.), avviene in funzione della realtà circostante ovunque ci si trovi ,Italia o estero che sia.
Cos’è per te l’arte?
ARTE è espressione della creatività, esternazione di emozioni, di sensazioni che prova colui che la fa , arte è anche un vettore tra l’artista e il fruitore.
Come ho già detto in precedenza l’Arte e ’ comunicazione, coinvolgimento, condivisione e spesso compensa ciò che ci manca.
Cosa ti aspetti da un curatore ?
Il Curatore per definizione è la figura che si occupa degli aspetti organizzativi di un evento artistico , colui che sceglie gli artisti e le opere d’arte da esporre.
Mi farebbe piacere che il curatore fosse anche una guida, un mentore per l’artista.
Cosa chiedi ad un Gallerista ?
Innanzitutto non vorrei fosse un”affittapareti” , poi gli chiederei di svolgere con serietà e passione il proprio lavoro, dimostrando interesse nei confronti delle opere e degli artisti che promuove.
Quanto contano per te la luce e il colore?
Molto, ritengo siano importanti entrambi, William Turner docet.
Se in un dipinto sono presenti insieme , il livello espressivo sicuramente ne acquisterà maggior valenza.
E poi i colori generano luce, la luce è vita e i colori sono la forza della vita.
Grazie Antonella per il tempo a Noi dedicato
Intervista in collaborazione con James Castelli ( Galleria Castelli Arte & Design)
