David Berkovitz visto da Luigi Meucci Carlevaro.

Luigi Meucci Carlevaro
David Berkovitz

“Come un chirurgo, con un procedimento lento e attentamente progettato nelle sue fasi esecutive, incide gli strati di materiale cartaceo sovrapposti uno all’altro, che successivamente trasforma, divaricandoli, o piega, sagomandoli in sinuose curvature che lasciano intravedere la “parete” in secondo piano.

Le composizioni, che seguono sovente un andamento verticale od orizzontale; talvolta un vorticoso movimento di ordine informale, sono contraddistinte dal ritmo e dalla contrapposizione di due colori: il nero per il piano visibile, sul quale l’artista è intervenuto, ed il rosso per lo sfondo, reso manifesto dai tagli effettuati, o da un monocromatismo, bianco su bianco, di misurata eleganza, che induce al raccoglimento.

La tecnica, i materiali austeri, la pulizia formale, la colorazione monocromatica, caratteristiche proprie del minimalismo, che esortano ad una silenziosa contemplazione, sono parzialmente temperati nelle opere connotate dagli accesi rossi degli sfondi, che sembrano, pur nella rigida ed ordinata griglia compositiva, emanare qualcosa di sanguigno; celare umane passioni; esulare da quell’assenza di espressività tipica del movimento minimalista.”

Campi Bisenzio, gennaio 2023

Luigi Meucci Carlevaro

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