Venezia-FONDAZIONE DONA’ DALLE ROSE PRESENTA: MOOR GIANLUCA BALOCCO “VENICE-SKIN & FLOATING EROS”

GIANLUCA BALOCCO
GIANLUCA BALOCCO

L’inedita mostra dell’artista Moor Gianluca Balocco animerà gli spazi del  seicentesco Palazzo Donà dalle Rose a Venezia  dal 28 gennaio al 25 febbraio 2024

La Fondazione Donà dalle Rose inaugura il 2024 con la mostra personale “Venice-Skin & Floating Eros” dell’artista Moor Gianluca Balocco che presenta l’innovativa ricerca The4thdimension attraverso opere che si trasformano in pittura sciamanica davanti agli occhi di chi guarda.

La mostra proposta da Chiara Donà dalle Rose, Presidente dell’omonima Fondazione, offre per la prima volta ai visitatori un percorso unico e impattante con opere cromo-olografiche sensibili alle luci RGB, Tableaux vivant e una emozionante Stanza sensoriale immersiva.  

In questo luogo il visitatore verrà condotto alla sorprendente scoperta della sua quarta dimensione come capacità multidimensionale di relazionarsi alla propria visione interiore.

Il ricco percorso espositivo che si snoderà negli spazi di Palazzo Donà Dalle Rose per un intero mese, dal 28 gennaio al 25 febbraio 2024 creerà un orizzonte dirompente in grado di espandere l’attimo.

The4thdimension Venice-Skin rappresenta un lavoro unico nel suo genere: si tratta infatti di un’opera d’arte che al contatto visivo con l’osservatore si manifesta come una tela elettronica in sintonia diretta e connessa alle sue aree retiniche.

Grazie ad evoluti dispositivi tecnologici lo sguardo dell’osservatore viene messo in connessione con le polisemantiche superfici di Venezia.

L’intuizione dell’artista nasce dalla volontà di condurre l’osservatore nelle profondità di opere uniche come L’Origine d’Amore del Tintoretto e nei misteri delle  “sconte veneziane” ovvero delle corti più segrete e nascoste della città.

L’opera VENICE-SKIN racconta la dimensione atemporale della Serenissima attraverso le sue consistenze materiche o riflesse, quelle architettoniche e quelle spontanee: dagli affreschi ai murales, dall’architettura ai giardini, dal fascino delle forme complesse al degrado.

Lo spettatore verrà avvolto dalla  infinita variabilità dell’immagine e portato in una dimensione altra evocando le esperienze visionarie e magiche delle comunità preistoriche all’interno della grotta.

Palazzo Donà Dalle Rose ospiterà anche una preview del più recente lavoro Floating Eros che risveglia  la materia pittorica nel grembo digitale  della dimensione della fotografia e della AI.

Questo ciclo si ispira al primo Rinascimento, in un inedito dialogo tra l’antico e l’imprevedibile linguaggio della AI dove l’eros e il suo immaginario ritrovano  un equilibrio estetico tra ideale storico e tensione visionaria.

Tecnologie e linguaggi differenti si intrecciano e ci sollecitano portandoci nella nostra dimensione spirituale, emotiva e percettiva più intima.

L’opera diventa coesistenza di molti punti di vista possibili, riflessi nell’esperienza con l’opera di Moor.

In linea con questa filosofia l’esposizione verte sulla complessità dei vari livelli di lettura delle opere,  le cui immagini stranianti ripercorrono storie segrete da Tintoretto a Turner.

La mostra è inoltre accompagnata dal recente Pamphlet “In Principio l’indeterminazione dell’immagine”  (Crowdbooks Editore) presentato al Museo di Palazzo Mocenigo (lunedì, 29.01.24 e che raccoglie la ricerca artistica di Balocco con il prezioso contributo di Elio Grazioli e di importanti testimoni del mondo accademico e scientifico.

Mostra e installazione sensoriale aperta al pubblico con ingresso gratuito

  • VEN/SAB/DOM: 10-17  
  • LUN/MAR/MER/GIO: 10/17previa prenotazione

(Si prega di inviare almeno un’ora prima del proprio arrivo a Palazzo, messaggio WhatsApp al seguente numero: +39 3471335288)Ufficio stampa Fondazione Donà dalle Rose

UfficIo stampa Fondazione Donà dalle Rose

Giordana Sapienza 

+39 342. 8538791

giordana.sapienza@gmail.com press@fondazionedonadallerose.org

www.fondazionedonadallerose.org  

***

Moor Gianluca Balocco, supera i confini della fotografia creando opere che lui stesso definisce “altamente  indeterminate”  perché nate da linguaggi apparentemente diversi dal genere fotografico, come l’A.I. e la pittura.

Balocco inizia già negli Anni ‘80  importanti cicli di opere – presentati alla 45° Biennale di Venezia – in cui le immagini fotografiche diventano calchi pittorici materici. Balocco partecipa con la propria ricerca al dibattito filosofico aperto da scienziati come Fritjof Capra, Stefano Mancuso, Semir Zeki e Carlo Rovelli. 

La vera svolta arriva con  l’esperienza sciamanica realizzata in Amazzonia con gli Shuar. Da qui prende origine l’idea che un’immagine, sia essa fotografica, pittorica, A.I., nasca nella mente in una dimensione mutevole e indeterminata. 

Le recenti opere di Moor –  appartenenti al ciclo The4thdimension – si disvelano come Tableaux vivant elettronici,  come esperienze sensoriali connesse alle aree cerebrali, nonché come forme trans-pittoriche che catturano e riproducono le superfici materiche di opere del passato come ready-made in 3D.

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