“Sèm poca roba, diu” traccia che chiude un disco di composizioni in piano solo del Maestro Luca Lamari, che verrà nei primi mesi del 2021.
“Sèm poca roba, diu” è l’unico brano cantato – dalla cantante e performer Filly Lupo – ed il testo è una poesia in dialetto milanese del grande poeta Franco Loi, scomparso il 4 gennaio che Luca Lamari ha avuto l’onore e piacere di conoscere a Luglio, proprio grazie a Filly Lupo, occasione nella quale è stato possibile far ascoltare al poeta il brano ispirato dalla sua magnifica lirica.
Un incontro con una persona speciale di rara umanità, di grande arguzia e cultura.
Questa anteprima del disco vuole essere un omaggio a Franco Loi, con gratitudine.
Pubblicato con un video provvisorio fatto di immagini di repertorio ( il Covid non ha permesso di ultimare le riprese), nell’attesa della pubblicazione dell’intero album.
Filly Lupo fin da ragazzina, associava il suo nome alla Poesia, e spesso l’ha nominato negli anni: Franco Loi.
E la vita, spesso, se la sai guardare con tutti i segni che ti porta, ti presenta certe cose come se le avessi un po’ chiamate senza farci troppo caso sussurra Filly.
Succede che l’estate scorsa il Maestro Luca Lamari la chiama da Genova e le chiede di interpretare una canzone che inserirà nel suo nuovo disco. Si tratta di una poesia in milanese.
“È di Franco Loi, Il grande poeta. Lo conosci?”
Per Filly Interpretare un testo in milanese è stato come imparare a parlare di nuovo una lingua che era già paradossalmente “roba sua”, Lei che solitamente canta in lingua partenopea e bonarense ( Buenos Aires ).
Nei giorni scorsi Franco Loi se n’è andato. (4 Gennaio 2021 )
Mi sento così onorata di aver interpretato una delle sue poesie e di averlo potuto finalmente incontrare.
Quel signore che aveva tanto sentito nominare da ragazzina ha donato i racconti della sua vita, quelli che solo nei libri di storia possiamo leggere.
Franco Loi ha commosso i due artisti, stupiti con il suo saper vedere Oltre.
Un uomo di Poesia, sentimento e amore …
“Il dialetto Milanese è sorprendente, una pronuncia autentica del vivere, una lingua senza veli né menzogne che rischia di rimanere in un segmento dei ricordi se non lo teniamo vivo.
È stato emozionante rendere omaggio ad un grande Poeta e alla bella Signora, la Milano dei quartieri con l’aria senza tempo.
La mia città. “
