“Codice Binario” del Maestro Xante Battaglia

Xante Battaglia
Xante Battaglia

Il Maestro Xante Battaglia negli anni ‘70 per l’ennesima volta anticipa gli eventi e codifica il “Codice Binario” che riporta lo stesso procedimento del linguaggio macchina.

Il suo “Codice Binario” riporta una immagine dalla quale viene estratto un dettaglio e lo isola mettendo in evidenza, con tono ironico e dissacratorio, il reale significato sociale, il tutto viene riportato su unico supporto.

Nessun impatto emotivo ma solo la presentazione impersonale di un particolare al quale viene conferito dignità d’icona e con lo scopo di far meditare lo spettatore.

Xante Battaglia

Artista figurativo-concettuale, di rinomanza internazionale. Poliedrico ed eccentrico, tanto da demistificare continuamente il potere, è anche artista critico-comportamentale.

Basta pensare che dal ‘67 Xante Battaglia incomincia a “sfregiare” i Miti (l’Austriaco Rainer viene dopo) e con gli Oggetti Binari del ‘77 addirittura anticipa Jeff Koons. Il suo sfregio demistificatorio su Papa Montini è del ‘68, solo molti anni più tardi Cattelan lo fa con Giovanni Paolo II.

Storicamente la Transavanguardia è stata anticipata da Battaglia e Warhol nel gennaio ‘77 a New York.

Già titolare di Cattedra presso 7 Accademie di Belle Arti italiane, fra cui la prima cattedra di Pittura all’Accademia di Brera a Milano, ha esposto tra l’altro alla Bonino Gallery di New York, alla Biennale di Venezia, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, al Palazzo della Permanente e a Palazzo Reale a Milano, al Grand Palais di Parigi. Hanno scritto di lui anche Argan, Battcock, Bossaglia, Buzzati, Messer, Restany, Tapié, Zevi, Zimmer.

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