Ho osservato per qualche secondo il ritratto fatto dall’artista Vincenzo Colella, ho chiesto poche cose, anni dei protagonisti, e il primo incontro.. poi ho chiuso gli occhi e ho iniziato a immaginare…..
Così come Vincenzo ha fatto è bene avere sempre in mente che dietro ad un ritratto , non basta la tecnica , ma saper catturare l’anima e lo stesso vale per chi scrive…
il bacio più famoso della storia dell’arte, quello di Klimt, raffigura un uomo e una donna, collocati in un luogo non luogo, etereo e astratto avvolti in un abbraccio….
Così’ avrei chiamato io l’opera ..”L’abbraccio”, perchè il bacio è altra cosa…
Il bacio furtivo, il bacio passionale che unisce le increspature delle labbra al più intimo dei momenti.
Si uniscono, si dischiudono, quasi a voler scambiarsi l’anima che da un corpo entra nell’altro, per poi tornare con nuova linfa vitale nel suo corpo…
Le labbra si sfiorano per poi avvicinarsi, ora violentemente, ora dolci….
Il bacio è appartenenza, protezione, amore…
Da sempre rinchiude in se una potente forma di comunicazione dove le parole non trovano spazio…
In un solo gesto è racchiusa la storia dell’uomo…
In questo ritratto Vincenzo svela un bacio maturo, pregno di emozioni, di vita vissuta, di sofferenze trasformate in sorrisi, di cosa non dette, che solo gli anni trascorsi insieme possono raccontare, gli occhi chiusi trasportano in dietro nel tempo, un salto temporale che trasforma lo spazio intorno in vuoto, esistono solo loro due…un attimo che sembra una vita…e quando tutto finisce, gli occhi si riaprono , sguardi complici si incrociano, e la promessa fatta l’un l’atro, qualunque essa sia, appare ancora più forte…
