Serie Impeto Bleu di Gigro.

Gigro
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L’arte ha varie forme con cui presentarsi e tra quelle più contemporanee c’è l’arte digitale, che occupa sicuramente un posto concreto e importante.

In questa nuova Serie di lavori dal titolo Impeto_Blue   l’artista Giuseppina Irene Groccia, dimostra di possedere ottime capacità nell’esercitare la propria sperimentazione artistica, applicandola nello specifico al linguaggio delle arti visive digitali e alla New Media Art.

L’artista sfrutta i nuovi media digitali per piegarli al suo estro creativo con un approccio fortemente sperimentale, rimanendo nella consapevolezza di riuscire ad ampliare un messaggio mediante la trasversalità che offre questa tecnica.

Attraverso l’osservazione meditata dei quattro lavori che compongono questa serie otteniamo un’esperienza sensoriale particolarmente significativa.

La densità espressiva contenuta nei volti femminili (questa la tematica ricorrente e molto cara all’artista), dona eleganza ai tratti minimal, mettendo a fuoco la corporeità dei sensi, solo attraverso alcune piccole distrazione del colore blu.

L’armonioso fluire delle forme è importante rappresentazione di una forza descrittiva divisa tra struggente candore o impenetrabile mistero.

Il titolo dato a questa piccola raccolta tematica ci ricorda che l’impetuosità è la forza che porta tutto all’anima, il suo flusso irruente ci trasporta nella nostra interiorità, nella silenziosa zona di confine tra subconscio e coscienza vigile, lì dove i due lati del nostro essere possono entrare in contatto tra di loro generando quell’energia vitale necessaria a contrastare le conflittualità e chissà a trovare anche quella sorta di dialogo interiore, riuscendo così a placare quella eterna dualità conosciuta da ogni donna.

Giuseppina Irene Groccia tratta con delicatezza aspetti che toccano la sfera emozionale conferendo ai suoi lavori un’eleganza sottile, attraverso una sua personale rivisitazione delle immagini e alla sua accurata ricerca stilistica.

La tecnologia quindi cambia solo la forma con cui l’arte si presenta ma non il processo creativo, il gesto tecnico è solo veicolo di un linguaggio artistico  atto ad amplificare un messaggio dal respiro fortemente contemporaneo.

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