Il quinto progetto cinematografico basato sulla performance del duo VestAndPage si occupa di Deep Time e strati di memoria nella storia umana e geologica.
Nelle collaborazioni internazionali e nei processi interdisciplinari, l’arte performativa, il teatro, la danza, l’arte visiva e la musica incontrano la scienza nelle grotte della preistoria umana.

I siti di produzione per questo sono le grotte del Giura Svevo, utilizzate dagli uomini dell’era glaciale come riparo da circa 33.000 a 43.000 anni fa. Il progetto riunisce artisti e ricercatori delle scienze umane, sociali e della terra per indagare il corpo umano come luogo in continuità con il geologico.
Gli artisti del corpo illuminano i concetti di tempo e intelligenza umana ed ecologica nelle caverne attraverso performance per la macchina da presa.
Queste immagini del corpo – poetiche e politiche allo stesso tempo – sono alimentate da elementi documentari in conversazioni con specialisti di archeologia, geologia, speleologia, storia dell’arte, filosofia e psicologia del tempo.
Qui, il progresso è immaginato attraverso lo scambio culturale e la cooperazione. La crescente complessità è una conseguenza evolutiva e la pluralità, il non binario e l’inclusione sociale della diversità sono visti come prerequisiti necessari per servire la comprensione e l’ulteriore sviluppo della vita.
Intendendo aprire un discorso contemporaneo sul passato, il progetto illumina le sfide delle questioni sociali centrali del presente da prospettive artistiche e accademiche.
Le domande sono se la separazione geologica tra natura e cultura può essere superata cambiando la visione dei corpi e come possiamo dare visibilità ai depositi nelle profondità dell’essere umano, nella terra e nella storia umana, nella società e nella psiche.
Ci occupiamo di rafforzare l’intelligenza collettiva ed ecologica, contribuire alla comprensione di sistemi complessi e guidare cambiamenti significativi attraverso la produzione artistica.
Il progetto è anche il confronto critico con immagini romanticamente distorte della natura e della naturalezza. includendo l’ignoto, il nuovo, il complesso, l’imprevisto e il cambiamento e richiedendo uno smantellamento di narrazioni ed estetiche consolidate. Per disegnare un possibile disegno di futuro, è fondamentale lavorare insieme in maniera interdisciplinare tra persone, rami delle arti e delle scienze.
Il processo di produzione congiunta implica ricordare e immaginare mondi reali e possibili, aumentando la consapevolezza del passato e del futuro geologico, politico e sociale.
I rinomati artisti partecipanti incarnano in essa il principio fondamentale della diversità, che è essenziale al discorso; sono corpi consapevolmente rappresentativi che riflettono artisticamente e mettono in discussione gli strati di diverse culture, costrutti sociali, razze, generazioni, sessi, generi e fisicità.
Testo Andrea Pagnes
Direttore luci e fotografia daz disley
Fotografia Fenia Kotsopoulou
Sound design e arti audio Douglas Quin
Regista di scena Giovanni Dantomio
Costumi e maschere VestAndPage, Balaustio
Artists
Aldo Aliprandi (Sound), Marianna Andrigo (Movement), Marilyn Arsem (Video & Text), Andreas Bauer Kanabas (Classical bass), Nathalie Anguezomo Mba Bikoro (Performance), Giorgia de Santi (Performance), daz disley (Sound), Francesca Fini (Performance & Digital animation), Nicola Fornoni (Performance), Saúl Garcia-López (Performance), Guillermo Goméz-Peña (Poetry), Stephan Knies (Violin), Fenia Kotsopoulou (Dance), Boris Nieslony (Performance), Ralf Peters (Voice art), Sara Simeoni (Dance), Marcel Sparmann (Performance), VestAndPage (Performance), Susanne Weins (Voice art), and more