Galleria 360, l’arte al femminile in giro per il mondo a cura di Ilaria Guidantoni.

Galleria 360
Galleria 360

“Le donne devono sempre ricordarsi chi sono e di cosa sono capaci.

Non devono aver paura del buio che inabissa le cose, perché quel buio libera una moltitudine di tesori.

Quel buio che loro, libere, scarmigliate e fiere, conoscono come nessun uomo saprà mai”, ma come scrive Virginia Woolf. 

Nel mese dedicato alla celebrazione della “Giornata Internazionale della Donna”, la Galleria360 organizza una mostra dal titolo “Arte Donna”, che propone ai visitatori inedite narrazioni artistiche tutte al femminile attraverso una mostra d’arte contemporanea collettiva. 

Camille Claudel è stata un’artista, una scultrice straordinaria nel senso originario del termine “fuori dal comune”, il cui talento fu messo in ombra per anni dal burrascoso rapporto amoroso con Auguste Rodin, suo maestro e amante.

La vita artistica di Camille Claudel fu corta ed intensa come quella di una farfalla: nata in Francia nel 1864 da una famiglia benestante, fin da giovanissima dimostra la sua passione per l’arte, in particolar modo per la scultura.

Sua madre non sostiene la sua inclinazione artistica, ma Camille, grazie all’appoggio paterno, inizia a modellare già all’età di sei anni e riceve le prime lezioni di scultura a tredici anni. Il suo maestro è da subito convinto del suo talento.

La giovane cresce e si trasferisce a Parigi per studiare arte all’Accademia Colarossi, dove incontra Auguste Rodin, suo insegnante in un corso di scultura.

Inizia un rapporto passionale e tumultuoso con lui, che aveva ventiquattro anni più di lei ed era già impegnato con un’altra donna.

Camille diventa la sua assistente, musa, modella ed amante: le loro anime, i loro pensieri, le loro opere si fondono e si contaminano.

L’amore e la passione che gli unisce è però la stessa che li separa, scemando dopo più di dieci anni di relazione clandestina in un covo di rancori, di ossessioni del plagio e di gelosie.

Camille Claudel fu una donna che visse intensamente il proprio ruolo di artista, consumandosi in una perenne lotta contro i pregiudizi della società, le invidie e le difficoltà di competere in un ambiente dominato dagli uomini.

Affrontò le convenzioni di un’epoca che ancora identificava il ruolo della donna nella moglie e nella madre e dove ogni segnale di indipendenza veniva pagato a caro prezzo.

All’età di quarantanove anni Camille era una donna nubile ed indipendente, capace di mantenersi da sola grazie al frutto del proprio lavoro artistico.

Un’onta troppo grande per la famiglia che, subito dopo la morte del padre, suo unico sostenitore, la fece internare coattamente in un ospedale psichiatrico.

Si conclude così la parabola artistica di una scultrice originale e di grande talento, la cui perenne lotta contro il conformismo e le ipocrite regole del decoro e della convenienza sociale ed artistica furono derubricate a disagio comportamentale, a disturbo psichico.

Quelle di Camille Claudel è solo una delle tante storie che ci parlano di temi complessi come l’emancipazione femminile e stereotipi di genere.

Con la mostra “Arte Donna” la Galleria 360 vuole dunque rendere omaggio a tutto l’universo femminile celebrandone il riscatto sociale ed artistico.

L’art director Angela Fagu ha quindi selezionato artiste femminili da ogni parte del mondo, firmando un allestimento che permette di  confrontare indirizzi artistici differenti e ponendo una lente d’ingrandimento sul genere femminile, sulla sua natura caleidoscopica, così come sul suo modo di relazionarsi con la storia, personale e collettiva.

Ilaria Guidantoni 

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