La visione traguarda oltre il concetto di “sacro“ della dimensione umana, la sua riproduzione.
La scienza oggi, sta razionalizzando le componenti bio- chimiche della culla di vita dell’essere umano.
“ Le future generazioni saranno “Progettate”, nasceranno in fabbriche all’interno di uteri artificiali e il sesso sarà svincolato dall’amore e da una relazione sentimentale stabile.
RI- creare l’essere umano, con l’arrogante idea di poterlo fare, e farlo meglio.
La visione è graffiante, cambiano i piani si dimensionano i ruoli.





Far nascere i bambini in un asettico laboratorio, anziché in un imperfetto corpo femminile.
La “BIOBAG” non è altro che un sacchetto di plastica pieno di liquido per riprodurre le condizioni all’interno di un utero.
Siamo all’alba, di un nuovo modello concettuale di Marketing di “prodotto” nel quale l’oggetto da sviluppare e proporre è ‘’l’essere umano”.
Un giorno, tra gli stand di “Desir d’enfant “, dove ora si può scegliere da catalogo una madre ‘surrogata’, potremmo invece avere un display dove progettare l’embrione ideale, configurarlo.



L’apoteosi del concetto di ego contemporaneo, progettare una nuova vita all’interno di una BIOBAG rigorosamente griffata …è proprio questa immagine a provocare fastidio, un fastidio inconscio che racconta di un disagio interno….quanto siamo disposti a sacrificare per il lusso di poter scegliere…
Stiamo andando verso la creazione dell’identità genetica?
Stiamo andando verso la creazione dell’identità genetica!
Punto di domanda o punto esclamativo…a voi la riflessione..
“Not For Sale” o davvero tutto è in vendita?
Il progetto ha inizio nel 2010 con la prima personale a Miami durante Art Basel.
Marzia Ratti ha un messaggio importante da comunicare attraverso le sue opere.
Una tematica che deriva da una sua visione dell’uomo legato alla scienza ed alla tecnologia.
Un impulso legato ad una nuova scoperta, un esperimento scientifico, un’analisi di comportamenti sociali …
