Matteo Antonio Vaccari e il Mondo Sigis Vinylism

Sigis Vinylism
Sigis Vinylism

Ha esposto in tutto il Mondo e a soli  33 anni ha ottenuto dall’istituto Nazionale di Cultura il riconoscimento dello stile artistico “VINYLISMO”, e chiamato “Maestro’d’Arte durante la sua partecipazione alla 54esima Biennale di Venezia, oggi anche producer musicale e DJ di successo, ma di questo parleremo in una prossima intervista, oggi abbiamo scelto di fare qualche domanda a Matteo Vaccari , anticonvenzionale e poliedrico Artista, per conoscere da lui , i suoi dove, quando e perchè legati al “VINYLISMO“.

Il tuo primo contatto con l’arte?

Sono nato in una famiglia di collezionisti, papà amava la pittura figurativa mentre mamma adorava l’arte africana.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Ero consapevole sin da giovane che un lavoro in giacca e cravatta dietro ad una scrivania nn sarebbe stato il mio futuro, ho iniziato il mio percorso artistico con la musica, mai avrei pensato che l’utilizzo dei vinili in altra forma da quello del djing potesse creare una vera e propria arte.

Per rispondere alla domanda direi che attorno ai 15 anni avevo capito che sarei stato un artista, ad oggi nn so ancora in quale forma.

La tua prima opera?

La prima opera che ho realizzato con i vinili è una rosa che dedicai ai miei genitori, era il 2007, il giorno in cui nacque il Vinylismo.

Come scegli cosa ritrarre ?

Io ho la mia iconografia, le bocche, le rose, le pantegane, le vagine, i fantasmi sinceramente nn so mai cosa farò, sicuramente la vita è ispirazione tutto quello che accade influisce sia nella mia musica che nelle mie opere.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Ricordo il primo furto di una mia bocca, era il 2009 all Hotel Metropole di Monte Carlo, la mia gallerista storica Cristina Grasso aveva deciso di espormi in occasione di un evento benefico con altre gallerie del principato, morale sparì una mia bocca tra l’imbarazzo di gallerista, organizzazione e direzione dell’hotel. Quando mi chiamarono il giorno dopo l’evento per informarmi dell’accaduto io risposi orgoglioso: Beh vado a ruba, buon segno!, ora mi incazzerei e sarebbero problemi del gallerista…

Quanto conta la comunicazione nell’arte?

La comunicazione oggi giorno è fondamentale, se nn hai una visibilità di un certo tipo ed una continuità nel contenuti da mostrare che ti dia credibilità puoi fare ben poco, c’è tanta concorrenza ed un mercato in costante cambiamento.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte, tra Italia e estero?

Credo che in Italia ci sia grande potenziale ma talvolta ci si imbatte in realtà poco professionali, quando lavori con una galleria estera sai già che se ti cercano hanno il loro interesse nel commercializzarti e nel mantenere rapporti professionali di un certo tipo.

Se potessi incontrare un Icona del passato, chi vorresti incontrare?

Sicuramente Leonardo da Vinci.

Cosa ti aspetti da un gallerista?

Da un gallerista mi aspetto sincerità, rispetto per il mio lavoro e collaborazione.

Grazie Matteo per il tuo tempo

Alessio Musella

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