Rick Rojnic: ogni superficie diventa arte.

Rick Rojnic
Rick Rojnic

Rick crea ininterrottamente,  trasforma tutto quello che vede, ridando vita a ogni oggetto che tocca.

Interagisce con forme reinventandole continuamente.

La sua pittura appare in bilico tra surrealismo e cubismo…

Ultimamente fa apparire sculture tridimensionali disegnando su scaglie, sassi e blocchi sfaccettati di marmo, onice e macigni informi dando nuova vita a scarti dei laboratori di Pietrasanta.

Lasciamo volentieri il compito di raccontarsi all’artista attraverso le risposte alle nostre domande:

Il tuo primo contatto con l’arte?

Il mio primo contatto con l’arte era quando avevo quattro anni.

Mio padre ha dipinto un paio di quadri del mare blu con le onde e le barche a vela.

Tutto blu e bianco.

Non ha dipinto niente di più.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Quando avevo 17 anni in liceo la nostra insegnante ci ha portato da una fiera di carriera. Ricordo un pittore su una sedia a rotelle davanti suo quadro e parla di essere un artista.

Ho capito che esisteva un professione di artista.

Poi quando ho scoperto che si può andare a università e studiare solo arte ero molto felice.

La tua prima opera?

Ho ancora un disegno di un aereo che ho fatto quando avevo 5 anni.

La prima tela in olio ho fatto quando avevo 18 anni.

Ho dipinto un dollaro americano.

Per fare arte , bisogna averla studiata?

No, però ti puo aiutare.

Come scegli cosa ritrarre ?

Spesso faccio le pennellate e macchie a caso e poi cerco di trovare qualcosa in questo casino.

Oppure vedo o trovo un’immagine online o della storia dell’arte che mi interessa e la uso come un punto di partenza.

Cerco di sviluppare il mio intuito, e entrare nel flusso delle cose.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Non lo sapevo, ma il mio amico stava usando un sample di una donna che gemeva come suoneria del suo telefono.

Eravamo in un negozio di lingerie perché voleva comprare qualcosa alla sua fidanzata per il suo compleanno. Il suo telefono squilla e lui non ha fretta di rispondere.

Ci siamo io, lui, tre commesse, circondati da centinaia di paia di mutande da donna e il suo cellulare che ha un orgasmo.

Risponde al telefono come se niente fosse.

È la sua fidanzata.

Io e le commesse ci guardiamo imbarazzate ma stavo anche morendo dalle risate! Ha comprato qualcosa e poi siamo partiti.

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Vorrei incontrare Van Gogh e chiedergli se vuole prendere un aperitivo e fare due chiacchiere, poi ovviamente gli offrirei un altro giro…

Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?

Non ti preoccupare.

Quanto conta la comunicazione ?

La comunicazione è tutto.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

Non lo so. 

Cos’è per te l’arte?

Per me, l’arte è un altro modo di sognare.

Fare l’arte è un modo di continuare a sognare durante il giorno, dopo il risveglio.

Cos’è per te la musica?

La poesia sonora. 

Cosa ti aspetti da un curatore ?

Di fare connessione. 

Cosa chiedi ad un Gallerista ?

Di promuovere, esporre, e vendere le mie opere.

Tutto con amicizia e fiducia.

Quanto contano per te la luce e il colore?

La luce e la penombra sono tutto.

Nonostante mi piacciano i colori da morire non ho una gran confidenza con loro.

Preferisco usare le forme e le linee in bianco e nero.

Grazie per la piacevole chiacchierata

Alessio Musella

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