Cristina Sirizzotti creatività tra ceramica e pennelli.

Cristina Sirizzotti
Cristina Sirizzotti

La tecnica si impara, ma il talento è innato.

La pittura per Cristina è terreno di sperimentazione e pratica, il suo stile riprende involontariamente i tratti di alcuni grandi del 900, come Egon Schiele in alcuni dipinti, Guttuso, l’Action painting, De Chirico, il Surrealismo, ma è con la ceramica che la sua creatività si esprime al meglio…

Lasciamo volentieri il compito di raccontarsi all’artista attraverso le risposte alle nostre domande:

Il tuo primo contatto con l’arte?

Il mio primo contatto con l’arte è stato a casa, da bambina, con una cassetta di colori che mi era stata regalata dai miei genitori.
Dipingevo a 11 anni per mio piacere personale e mentre lo facevo mi sentivo libera.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

L’arte per me è diventata una professione a 20 anni quando lavoravo come creativa in una famosa agenzia pubblicitaria a Milano.

La tua prima opera?

La mia prima opera commissionata da una gentile signora è stata a 11 anni.

La chiesetta di Casasco intelvi, olio su tela, rimase molto soddisfatta.

Per fare arte , bisogna averla studiata?

Io ho studiato grafica alle scuole serali, non ho studiato in accademia.

Non credo sia necessario “studiare a scuola” anche se mi sarebbe piaciuto molto.

Non ho potuto farlo in quanto ho iniziato a lavorare a 16 anni.
Leggere quello che ci appassiona durante il percorso artistico é importante.

Io per esempio ho molti libri d’arte e spesso li sfoglio, leggo della vita di molti pittori, scultori musicisti o poeti, per ispirarmi, poi sperimento e mi confronto.

Cosa unisce i tuoi dipinti e la musica ?

La musica viaggia insieme alla mia arte e alla mia vita.
Difficile vivere senza musica e senza arte.

Come scegli cosa ritrarre ?

Scelgo cosa ritrarre in base a quello che sto’ vivendo e alle sensazioni che provo, amo da sempre il nudo femminile e nei miei dipinti compare spesso .

Mi piacerebbe dipingere la relazione fra suono gesto e colore e sto pensando a come riportarlo sulla tela.

Poi ci sono le opere commissionate dove il soggetto é scelto dal cliente.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Un aneddoto che ricordo con il sorriso è stato quando un giorno ho pulito il laboratorio e ho osservato con sorpresa, il pannello dove pulisco i rulli dalle vernici mentre dipingo.
Ci ho visto un bellissimo quadro e giocosamente ho pubblicato la foto.
é stato quando, un mio amico, anche lui artista, mi ha chiamato e mi ha detto” Cristina ma è stupendo!

Continua su questa strada” facendomi un sacco di complimenti.
Ho dovuto dirglielo!

E lui è rimasto un po’ così, ma poi ci siamo fatti una gran risata. Il quadro è appeso a casa mia!


Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Se potessi incontrare un artista del passato, incontrerei Artemisia Gentileschi e le chiederei come ha superato la difficoltà di essere donna artista con famiglia in quell’epoca in cui solo gli uomini avevano accesso alle accademie artistiche e potevano lavorare liberamente.
mi sarebbe piaciuto anche incontrare Gaudi’ che era un architetto ma anche artista visionario e gli chiederei di raccontarsi.

Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?

Se mi rincontrassi a 18 anni mi consiglierei di seguire con tutte le mie forze i miei sogni artistici senza deviazioni di altro tipo sul percorso.

Cosa penso della comunicazione?

Relazionarsi è fondamentale nei bisogni dell’uomo, forse anche dell’artista, ma non è sempre cosi per tutti.

Oggi la comunicazione sta toccando limiti estremi, soprattutto in internet dove sta diventando sempre più complesso scindere tra ciò che è reale e ciò che invece è falso.
Io sono incapace di vendere o pubblicizzare la mia arte sia in internet che one to one.

Che differenza c’è nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

All’estero non ho mai lavorato, ma la mia impressione avendo viaggiato molto, è che all’estero ci sia molta più voglia di osare nelle proposte.

Fra associazioni pubbliche e private c’è maggiore collaborazione, per esempio nelle citta del Nord Europa tra cui Berlino.

È invece differente la figura dell’artista in alcuni paesi dove é tenuta in alta considerazione.

Cosa è per me l’arte?

Per me l’arte dovrebbe essere uno stile di vita e quindi ogni gesto, ogni pensiero, ogni esperienza deve portare ad un espressione artistica.

Cosa ti aspetti da un curatore?

Non ho avuto buone esperienze con certi curatori, a parte due curatrici Donne, ma mi aspetterei più Complicita’ , vicinanza e competenza, visto che si devono realizzare insieme dei progetti artistici da esporre.
Ci sono curatori che hanno creduto per anni in artisti non compresi e alla fine sono riusciti a farli apprezzare.

Cosa chiedi ad un Gallerista?

Molti galleristi con cui ho collaborato erano solo affitta spazi senza scrupoli.
Se incontrassi il gallerista dei miei sogni, lo vorrei Informato sul mio lavoro, che si impegni a valorizzarlo e ne abbia riguardo.

Più di tutto, che abbia onestà negli intenti.

Quanto contano per te la luce e il colore?

Contano nel momento in cui mi servono.

Ma potrebbero anche non servire.
L’arte è libertà quella conta molto di più!

Chiudo questa intervista ricordando la sua creazione di una serie di Tarocchi, 22 arcani maggiori, illustrazioni create e dipinti dall’artista , tecnica acquerello,

La parola Arcano significa ‘Segreto’.

Gli Arcani Maggiori sono le carte che racchiudono i segreti maggiori, i più importanti, dell’intero mazzo.

Ogni carta racchiude un simbolismo inesauribile e si presta a una vita intera di riflessioni e approfondimenti.

Grazie per il tempo a noi dedicato Cristina

Alessio Musella

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