“Reviviscenza” di Monica Cossu: l’importanza di ritrovare se stessi…

Monica Cossu

Monica Cossu analizza il rapporto tra fotografia e mondo circostante presentando la sua visione di pensiero come esplorazione.

Monica, attraverso il suo obbiettivo, riesce a catturare temi personali trasformandoli in immagini oniriche.

L’arte, nei momenti bui, viene in aiuto di chi la ama, la rispetta, la sente parte di se…

In un difficilissimo momento della sua vita la fotografia diventa per lei strumento sostitutivo della parola, non più sufficiente per descrivere un vissuto, un dolore o un’emozione.

Il soggetto oggetto dei suoi scatti, diventa se stessa , come Frida, costretta  a dialogare con il suo io non per scelta, Monica inizia a fotografare se stessa  per esorcizzare rabbia, paura, amarezza e delusione.

Ed è così che Monica trasforma il dolore in forza, il buio in luce, la sconfitta in rinascita…..

La serie Reviviscenza, focalizza la ricerca artistica verso un percorso di condiscendenza, sul suo potere di esternazione e di elaborazione che mira infine ad una liberazione dell’essere e alla riflessione psicologica ed emotiva della memoria che, solo quando è compresa, può diventare un importante punto di forza, il punto di appoggio per rinascere.

Ecco che per Monica le immagini si trasformano in un mezzo straordinario, un veicolo per avviare una conversazione con il suo inconscio e attivare processi auto-curativi di notevole importanza.

La fotografia diventa per lei un mondo parallelo dove conoscere e riconoscere la propria presenza e trovare una rinnovata percezione di sé.

Tra le influenze principali che caratterizzano il percorso  fotografico di Monica , la più forte è sicuramente il cinema. Da sempre ama il cinema d’avanguardia surrealista degli anni ’20, quello visionario di David Lynch, quello introspettivo di Bergman per intenderci.

Un Chien Andalou” di Bunuel,” Eraserhead” di Lynch, “Il Settimo Sigillo” di Bergman e “Il cielo sopra Berlino” di Wenders sono film che hanno segnato il suo sguardo dietro all’obbiettivo.

L’esplorazione dell’inconscio e del sogno è un tema che la affascina e la tormenta.

Abbandonare la sfera razionale per lasciarsi trasportare in un mondo diverso dove non necessariamente è necessario capire, ma la percezione emotiva diventa protagonista.

Reviviscenza nasce nella testa di Monica, quasi subito dopo l'”EVENTO“.

Era un modo per lei di aggrapparsi alla speranza di poter fotografare ancora, di continuare a coltivare questa passione che fa parte di lei.

Guardaao la mano destra immobile con un misto di odio e amore pregando che desse un segnale di risveglio.

Non successe mai, ma non si arrese e dopo sei mesi è riuscita a fare il suo primo autoscatto, la sofferenza è stata il tramite per arrivare ad una gioia immensa.

Per Monica il sogno proviene dalla nostra essenza profonda e ti mette in contatto con te stesso, è un dialogo che porta a conoscere aspetti sopiti della propria personalità.

E’ il superamento della dicotomia sogno/realtà che affascina e rapisce Monica ,il non capire dove finisce l’uno e comincia l’altro e l’effetto straniante, ambiguo e disturbante che ne deriva, il sogno diventa il tramite…come Dali nelle sue opere, Monica attraverso i suoi scatti entra in un mondo parallelo che la aiuta a dialogare con se stessa…

Giuseppina Irene Groccia

Monica Cossu è stata pubblicata su ContempoArte Magazine

e Su Exit Urban Magazine Maggio 2023

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