Raffaele Aprile e il suo universo onirico

Raffaele Aprile
Raffaele Aprile

Raffaele Aprile ,attraverso le tecniche: matita, pastello, acquerello ,olio, ceramica ,tecnica mista esprime se stesso.

Lo spettatore davanti alle sue opera esplora  un mondo indefinito , tra volumi e colori, che si inseguono in un universo onirico..

Conosciamolo meglio .

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Quando ero piccolo iniziamo a creare e a costruire piccoli oggetti di legno e poi mi spostai a colorare gli stessi con tanti colori.

Più che facevo e più l’arte faceva parte di me, iniziare a dipingere natura morta, paesaggi e ritratti fino a che arrivai all’astrattismo.

La tua prima opera?

Ne ho fatte tantissime, ma penso che la più importante ed anche la prima astratta sia quella a cui sono più affezionato. perché è un esplosione di colori e di forme geometriche e, da quel momento in poi è iniziato tutto il mio cammino in questo spazio astrale

Per fare arte , bisogna averla studiata?

Credo che lo studio accademico sia un tesoro inestimabile da poter acquisire con tante esperienze, ma penso anche che la creatività di un uomo non si basa solo su degli studi. Io ho fatto piccoli corsi ma che mi sono stati utili per applicare quelle basi teoriche e unirli alla mia creatività.

Come scegli cosa ritrarre ?

 in realtà non scelgo, prendo un foglio di carta inizia a disegnare con la matita in bianco e nero automaticamente escono i miei quadri astratti in base alla mia immaginazione. In fondo l’astrattismo cos’è, è solo l’immaginazione che tu vuoi vedere in quella tela.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Quando penso le mie mostre personali sorrido, è un momento felice, dov’è che conosco apprezza le mie tele e chi non conosce le apprezza ancora di più. E il coronamento del mio io.

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Vorrei conoscere la persona a cui un po’ assomigliano le mie te le, ovvero kandinskij. Gli chiederei se le piacciono le mie opere, niente di più.

Quanto conta la comunicazione ?

 in questa nuova realtà 2.0 la comunicazione è fondamentale, Penso che i contatti siano importanti ma i social e web ci permettono di dare molta più visibilità di quanto prima era possibile. L’importante è la costanza, esserci sempre, far scoprire le opere dell’artista entrare nella sua vita quotidianamente.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

Economicamente all’estero c’è una maggiore disponibilità di investire nelle opere e nell’arte, però l’Italia è un tesoro inestimabile di cultura e bellezza. qui in Italia Chi compra un’opera e perché si è innamorato di quell’artista e di quella tela. Penso che all’estero sia più un business.

Cos’è per te l’arte?

L’arte è tutto, ogni settore è un’arte perché nella vita non è facile essere diverso e chi ci riesce è un artista.

Cosa ti aspetti da un curatore ?

 Mi aspetto che si innamori della mia arte e delle mie opere, che veda i miei lavori e che conosca il mio carattere, da qui in poi il curatore può curare la mia immagine.

Cosa chiedi ad un Gallerista ?

Mi aspetto che collabori con il mio curatore, che dia valore al mio lavoro e che sappia sfruttare i suoi contatti a cui le mie opere possono piacere per poterle vendere.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato

Alessio Musella

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