Adolfo De Turris deposita nell’attuazione estetico/ metafisica la significanza metaforica “e” di un pensiero dissidente “e” di lievi, seppur intensi, ottimisti aneliti.

Nella composizione “ONIRICO” ( olio su tela 95×84) l’autore, originario di Montalbano Jonico, sublima, passando attraverso una lunga stratificazione oleosa, tempo di un centellinato sospiro, il disincanto per la mera realtà e, nel contempo, l’assoluzione di quest’ultima dalla mestizia: confonde infatti lo spazio sensibile tra intensità tonali e identità segniche, che si liquefanno.
Lo adombra altresì addentro la regalità del mito, considerato dall’autore una terra felice, e ne preserva il mistero, affidandolo alle braccia della notte e del sogno: essi rendono tutto più mite e possibile.