
La materia vive attraverso la trasposizione, nell’immagine plastica della roccia, dell’alterità dell’io: schiume espanse mischiate a farina, l’artificiale e il naturale, l’oggi e il ricordo…
Matteo Sarro, giovane artista beneventano, tacita il conflitto attraverso le nozze tra opposti. Così l’essenza umana muta in roccia e viceversa.