Massimo Fazzini, Mercante d’Arte.

Massimo Fazzini
Massimo Fazzini

Nel panorama Italiano, la figura del Mercante d’arte, non è così frequente da incontrare,, non è un gallerista, non è un curatore, non è un artista eppure ha un ruolo importante nel l’Art System, e credetemi se vi dico che , in questo splendido universo , le belle parole volano , ma la concretezza nel saper proporre non è da tutti.

Ogni mercante ha il suo metodo, le sue entrature, i suoi contatti, non esistono regole scritte per ma l’istinto e la conoscenza del mercato hanno il loro perchè…

Conosciamo meglio Massimo Fazzini, che da oltre 20 anni di arte ne ha vista , acquistata e venduta molta…

Primo contatto con l’arte?

Vengo da una famiglia di collezionisti, mio padre era un appassionato di Mobili Antichi e arte contemporanea, la sua collezione comprendeva anche opere Di Giuseppe Migneco e Michele Cascella.

Che formazione hai avuto?

Diciamo che sono la pecora nera della famiglia, mio padre era un Avvocato mia sorella è un Giudice, a me è non mai piaciuto studiare, ho frequentato 5 anni di Ragioneria, ho iniziato l’università e mi sono laureato con due soli esami (naturalmente non l’ho terminata).

Mi è sempre piaciuto investire e commerciare, ho avuto un locale molto conosciuto in città, negozi di abbigliamento e gestito anche Stabilimenti balneari.

Tutto in una vita sola….

Quando hai deciso di occuparti di arte ?

Sono stato folgorato sulla via di damasco nel 1999, ho cominciato comprando dei multipli e vendendoli sulle piattaforme appena nate on line e da li non mi sono più fermato.

Come scegli gli artisti da promuovere ?

Diciamo che mi piace trattare di più artisti già affermati, ma se dovessi scegliere un artista, sicuramente non mi colpisce la bravura e la tecnica, ma la poesia che riesce a trasmettermi .

Quale consiglio dai ad un emergente?

Sicuramente di credere nel suo lavoro e di insistere anche se riceve dei NO.

Una cosa che mi sento di dire è : “usate supporti di qualità su cui lavorare”.

Se ad esempio lavori sulla tela, non badare a spese compra le tele migliori e i telai artigianali.

Mi racconti un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Beh con il sorriso non tanto, so di aver sbagliato a vendere opere che adesso varrebbero molto, ad esempio un arazzo di Boetti, o una tela di Castellani.

Oggi il troppo concettuale non rischia di allontanare il pubblico dall’arte ?

Più che allontanare, il troppo concettuale rischia di confondere, non si capisce più “cos’è” e “cosa non è”.

Quali sono oggi le fiere che ritieni più interessanti?

Sicuramente la fiera Italiana più interessante è ARTISSIMA di Torino e poi c’è ART BASEL di Basilea.

Quanto conta la comunicazione nel mondo dell’arte ?

Oggi conta tantissimo, tutto corre sul filo di un computer.

I profili degli artisti devono essere perfetti e sempre aggiornati, internet ha stravolto il modo di comunicare.

Per questo motivo molti artisti trovano difficoltà a mostrarsi al mondo.

Cosa cambieresti nel sistema arte in Italia?

Diciamo nulla, cambierei solo il modo di porsi…nel senso che tanti giovani non entrano in galleria perché alle volte queste sono degli spazi austeri che incutono timore reverenziale.

Quindi spazi più accoglienti nel vero senso della parola.

Qual’e’ il ruolo del Gallerista oggi?

Oggi come ieri il ruolo del Gallerista è importantissimo, un artista senza gallerista non può esistere.

Sicuramente la Galleria sta perdendo un po’ di pathos.

Secondo me ciò è dovuto al fatto che in Italia ci sono troppe aste di Arte Contemporanea e il privato, viene “distratto” da queste (sperando sempre di compare al miglior prezzo), per questo motivo il Gallerista perde una fetta di clienti.

Grazie per l’interessante chiacchierata Massimo

Alessio Musella

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