La liquidità della ricerca, fil rouge alla Agostino Art Gallery.

Agostino Art Gallery
Agostino Art Gallery

A Milano nel quartiere della moda e della cultura più innovativa a ottobre 2022 è nato un nuovo spazio culturale, più vicino all’idea di un laboratorio culturale che di una classica galleria commerciale.

Il progetto è di Cinzia Lampariello Ranzi, personalità vulcanica e poliedrica, instancabile ricercatrice con una formazione artistica ampia e nella comunicazione, artistica propriamente detta, sportiva – lei stessa ha praticato sport ad alto livello – e del mondo finance, e di suo marito Giacomo Christian Giulio Ranzi, inglese.

Una passione, quella per il mondo e la storia inglesi e l’arte che li ha portati a viaggiare e a diventare collezionisti, oggi prestati al mondo dell’arte come attori promotori.

La raccolta di opere d’arte è sempre stata per loro un piacere prima che un investimento e così anche la galleria, sebbene da sempre Cinzia lavori nell’area della cultura e dell’investimento, un matrimonio ormai ben consolidato.

L’altra area, che sembra un ossimoro con il primo interesse ma in realtà è complementare, è quella della cultura e del welfare perché la prima può diventare mezzo e modo per lo sviluppo e la rivalutazione di territori difficili.

L’idea dell’apertura nasce durante l’ultima Biennale di Venezia dove c’è stato l’incontro con Michele Tombolini, al quale è stata dedicata la prima esposizione nello spazio milanese, ed Endless e il nome è un omaggio al filosofo Sant’Agostino che riteneva autonoma la volontà dalla ragione e chiave della libertà e della possibilità del cambiamento nel tempo della persona umana che sola tra i viventi determina la sua esistenza con l’esperienza.

L’esposizione allestita fino al 20 febbraio prossimo LILIBET. THE QUEEN Endless, Marco Lodola, Mr. Brainwash, Raptuz, Jamie Reid, TVboy ha come centro la figura della regina e visto il successo riscosso avrà una seconda parte che però a maggio sarà anticipata da un’esposizione dedicata a Re Carlo in occasione della sua incoronazione.

Lo stile della mostra è volutamente legato alla mixité, perché risponde alla filosofia della fluidità portata avanti dalla galleria che produrrà anche un manifesto dedicato a questo concetto. In particolare questa esposizione intende celebrare il forte valore iconico, politico e culturale di Her Majesty attraverso il linguaggio dell’arte e il confronto tra opere realizzate da artisti appartenenti a diverse generazioni e ambiti geografico-culturali. Il percorso espositivo comprende, tra le altre opere, una grande tela di Endless, Lizzy Vuitton Fragile, artista londinese che coniuga arte contemporanea e arte di strada.

Rappresentato da Cris Contini Contemporary, Endless ha preso parte alla 59.

Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia. Nella sua ricerca, ironica e puntuale, ricorrono le ossessioni della società contemporanea, attratta da brand di lusso e celebrità.

La Regina risplende in una scultura luminosa di Marco Lodola, tra i cui soggetti ricorrono spesso icone mondiali, da Marilyn Monroe a Mao Tse-tung.

L’artista, le cui opere sono presenti in varie collezioni museali, è noto anche per aver realizzato installazioni di luce e scenografie per eventi e spettacoli.

Seguono tre ritratti ironici e irreverenti di Sua Maestà firmati da Mr. Brainwash, allo stato Thierry Guetta, artista francese noto al grande pubblico per il celebre film Exit Through the Giftshop diretto da Banksy, che da oltre vent’anni veicola attraverso pop e street art messaggi di amore e di libertà. Segue God Save The Queen di Luigi Maria Muratore, Aka Raptuz, artista italiano classe 1968, nato e cresciuto nell’hinterland milanese, tra i fondatori della TDK crew e, assieme a J Ax, della storica Spaghetti Funk. Sui muri e sulla tela scompone forme e colori attraverso una tecnica di propria invenzione, la broken window futurism, che prevede l’uso di spray, scotch di carta e bisturi. Jamie Reid (Londra, 1947) è un artista britannico, noto soprattutto per aver curato l’immagine punk dei Sex Pistols. Alcune delle litografie in mostra sono basate su una famosa fotografia scattata da Cecil Beaton alla regina Elisabetta II, descritta da Sean O’Hagan di The Observer come «l’immagine più iconica dell’era punk». 

TVboy, infine, rappresenta la Regina in abiti punk.

Alle sue spalle è riprodotta con graffiti e colature di colore la bandiera del Regno Unito, mentre sulla sua maglietta compare la scritta “Punk’s not dead”.

Artista italiano di base a Barcellona, Salvatore Benintende (Palermo, 1980), è esponente del movimento NeoPop e padre di TVboy, il suo alter ego.

Durante il vernissage inoltre è stata presentata al pubblico un’opera dedicata alla Regina di Alberto Petrivelli, artista originario di Orvieto ma residente a Londra, che non ha mai esposto in una galleria italiana.

Chi è Cinzia Lampariello Ranzi

Romana di origine napoletana, cresce in una famiglia di avvocati e commercialisti, che coltivano le sue passioni e le consentono di seguire una via autonoma.

Studia e suona il pianoforte dall’età di 4 anni, facendo poi concerti e avendo una sua produzione.

Si iscrive al liceo classico e dopo il Ginnasio passa direttamente al terzo anno del liceo artistico quindi si laurea in Scienze della Comunicazione per poi specializzarsi in linguaggi e tecniche pubblicitarie, approfondendo tra l’altro la fotografia, con un master all’Università Bocconi e alla Luiss di Roma dove ha insegnato a lungo.

La sua tesi di laurea nel 1992 è stata sulla comunicazione nel pugilato.

La carriera è variegata e si occupa di comunicazione strategica ‘utilizzando’ spesso l’arte sia nel pubblico sia in grandi aziende private.

È stata tra l’altro Consigliere delegato per la comunicazione in Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici nell’ambito del VII Programma europeo.

Esperta, oltre che appassionata, di sport, arte e finance, grande lettrice dichiara di aver imparato molto dai romanzi, molto più che dai saggi.

Agostino Art gallery, via Solari 72 – Milano è aperta al pubblico da martedì a venerdì con orario 11.00-13.00 e 16.00-19.30, sabato ore 16.00-19.30, sabato mattina e domenica su appuntamento. Ingresso libero.

Per informazioni: www.agostinoartgallery.itwww.instagram.com/agostinoartgallery.

A cura di Giada Luni

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