Intervista a Barbara Paci, gallerista per passione e professione.

Barbara Paci
Barbara Paci

Ho il piacere di conoscere e collaborare con Barbara Paci da anni e con piacere propongo questa intervista con la finalità di far comprendere, nel variegato mondo dell’Arte, cosa significhi essere un gallerista..

Pietrasanta, città d’arte per antonomasia.

Qui Barbara Paci 20 anni fa ha aperto la sua prima Galleria, ( oggi sono 2 ).

La sua mission da sempre è fare luce sulla bellezza e sull’emozione.

Dalla pittura alla scultura contemporanea , dialoga con artisti provenienti da ogni dove per creare percorsi creativi e raccontarli

Il ruolo del Gallerista: l’esempio di Barbara Paci

Considerato il trend degli ultimi anni, secondo cui molte sono le gallerie d’arte che aprono e chiudono nel giro di poco tempo, è interessante toccare alcuni punti fondamentali per spiegare che Improvvisarsi, non porta mai molto lontano.

Si è scelto di raccontare un case history che pensiamo possa illustrare bene il modus operandi per chi vuole intraprendere questa carriera o la possa quanto meno prendere in considerazione

Chi è la gallerista Barbara paci?

Barbara Paci apre la sua prima Galleria nel 2003 nel centro storico di Pietrasanta (Lucca), una cittadina in Toscana nota da sempre a livello internazionale per le sue fonderie del bronzo e per i laboratori artistici di marmo dove vengono realizzate da secoli sculture di artisti conosciuti in tutto il mondo.

Negli anni la Galleria ha organizzato con i suoi artisti, numerose mostre sia personali che collettive in spazi istituzionali, musei italiani e stranieri oltre che nei suoi 2 spazi espositivi a Pietrasanta.

La dinamicità della gallerista e la sua preparazione artistica, unite ad una lungimirante visione del mercato dell’Arte, rendono la  Barbara Paci Gallery, una tra le poche realtà interessanti nel panorama Italiano.
Barbara Paci è l’esempio della collettività: è sempre stata pronta a promuovere sul territorio e all’estero gli artisti con i quali collabora.

Questo è il motivo per il quale si è deciso di scrivere su Barbara Paci: si spera possa essere un buon esempio da seguire per chi volesse intraprendere la carriera di ”gallerista”.

Nata a Venezia e cresciuta in Toscana, Barbara Paci ha deciso di prendere una Laurea in Storia dell’Arte presso l’Università degli Studi di Firenze. Con questo percorso, sempre circondata dalle meraviglie dell’arte italiana, è stata una scelta naturale entrare in questo mondo.

Partendo dal presupposto che come per ogni mestiere, è fondamentale l’apprendistato prima di aprire una galleria, tanti sono stati gli anni di gavetta pratica e teorica, a livello universitario e successivamente, che le hanno permesso di evitare errori legati al variegato Universo dell’Arte, oltre ad avere importanti esperienze museali e presso importanti gallerie italiane.

Ha scelto di aprire due gallerie a Pietrasanta, per la storia di questa piccola città, famosa in tutto il mondo in particolar modo per la scultura, e perchè ritiene che i pietrasantini e anche tutti coloro che hanno scelto di vivere e lavorare in questo magico luogo, abbiano l’Arte nel sangue. Anzi, come ama ripetere Barbara:

hanno più che sangue, polvere di marmo nelle vene!

In tema di visibilità e comunicazione, in merito alle fiere, anni fa, poteva sembrare decisamente contro tendenza, guardare all’estero, e tralasciare le iniziative legate al Bel Paese, ma questo  permette di visualizzare  e percepire in anticipo certe novità.

Basti pensare che la Barbara Paci Gallery è stata una delle primissime gallerie in Italia ad aderire alla piattaforma Artsy quando nessuno sapeva ancora cosa fosse… e adesso è la normalitá.

Strizzare l’occhio alla fotografia d’autore è una altro tassello importante quando si parla di Arte, i parametri sono gli stessi con cui si considera un dipinto, una scultura, un’opera d’arte a tutti gli effetti.

Per un gallerista dovrebbe sempre essere il messaggio personale, vero, sincero dell’artista ciò che conta, quindi il contenuto e la sua originalità, non il desiderio di novità a tutti i costi poiché ogni artista è sempre debitore della storia dell’arte che lo precede, ma se manca la sua personale reinterpretazione del linguaggio, allora rimane mera imitazione.

Ci vuole un carattere forte e profonda consapevolezza per creare davvero un’opera d’arte.

Si fa presto a dire “Sono un Gallerista”.

Per chi si improvvisa, la strada sarà sempre in salita ma per potersi definire davvero tali, devono collimare studio, passione, creatività, intuito, competenza e imprenditorialità.

Grazie Barbara per la , come sempre, piacevolissima chiacchierata.

Alessio Musella

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