CLAUDIO CAVALLI intervistato da Arianna Forni.

CLAUDIO CAVALLI
CLAUDIO CAVALLI

Fare fotografie non significa essere un fotografo, appendere un quadro alla parete non significa far parte del mondo dell’arte, stampare un’immagine su qualsiasi supporto, e renderlo un oggetto di design, non significa essere un artista.
Dialogare con la luce, dar vita a oggetti inanimati, comunicare un messaggio, far riflettere,
modernizzare la cultura e parlare di filosofia attraverso le proprie opere, questo, sì, ti rende Artista a tutti gli effetti.
Aggiungiamo anni di studio, una meticolosa cognizione nel merito della scelta della tecnica da utilizzare, parecchi applausi e ottimi risultati espositivi sono gli ingredienti per spingere l’Artista verso nuovi orizzonti.
Vi presento Claudio Cavalli: una firma da prendere in considerazione, vale sia per i collezionisti che per tutti coloro siano alla ricerca di quel quid in più utile a trasformare la propria immagine nel light-painting ideale.

Da dove nasce la tua passione per l’arte e come hai scoperto di avere questo talento?

La mia passione per l’arte nasce parecchi anni fa, da bambino osservavo il fratello di mia nonna mentre dipingeva i suoi quadri, oppure ascoltavo mio zio materno suonare con il suo gruppo in una sala prove improvvisata nei locali di una vecchia cascina.
Ero circondato da tutti quei suoni, quei colori, quelle sensazioni stupende che mi affascinavano sempre di più.
Ammiravo quelle persone che erano in grado con un semplice tocco di pennello o con una melodia di far provare le emozioni più diverse agli altri…lo reputavo, e lo reputo ancora, un dono speciale.
Ho iniziato ad avvicinarmi in primis al mondo della musica proprio con questo scopo, cercare di emozionare chiunque ascoltasse ciò che eseguivo; più tardi ho scoperto la fotografia e la magia del racchiudere in un singolo fotogramma le emozioni di un determinato momento.
Con il passare degli anni, l’arte è stata sempre una parte fondamentale della mia vita, esaltando i momenti belli e confortandomi nei momenti più cupi.

Fare arte significa comunicare emozioni, sentimenti, pensieri, fare arte è raccontare un
proprio personale punto di vista: qual è il tuo e in cosa riesci ad esternarlo?

Cerco semplicemente di mostrare a chi osserva la mia visione del mondo.
In una realtà come quella odierna, grigia, piatta e che ci vede solo come numeri di un codice a barre, cerco di far apparire il bello in ogni cosa che viviamo.

Ognuno di noi ha una propria forza interiore, fatta di mille colori, ogni oggetto ha un suo potenziale..io cerco solo di mostrare il più possibile la bellezza che ci circonda.

La poesia e la realizzazione delle tue opere è molto forte, potresti parlarcene?

Le mie opere nascono da un bisogno di esternare ciò che sento: ogni pensiero, ogni emozione e ogni sensazione possono dar vita ad uno scatto; uno scatto lungo anche decine di minuti, nei quali cerco di racchiudere l’essenza di ciò che voglio comunicare.

Perché la scelta del light painting?

Il Light painting mi offe la possibilità di dipingere nel nulla…chi mi osserva non capisce il perché di quei movimenti, fino a che lo scatto non si conclude ed appare sullo schermo della fotocamera..
Adoro il modo in cui i colori delle fibre ottiche o i movimenti dei soggetti rimangono impressi sul fotogramma… il buio è la mia tela e la luce mi fornisce tutti i colori di cui ho bisogno.

Cos’è per te la luce?
La luce è la mia ossessione.
Come molti bambini avevo paura del buio e bramavo anche solo una piccola fonte di luce che mi rassicurasse.

Oggi la luce è il veicolo per dar vita ai miei sogni e alla mia immaginazione, è una
compagna sempre presente e un mezzo che non si può completamente controllare.
Come dicevo sono ossessionato dalla luce.

Può far apparire le cose in mille maniere diverse.
Può scaldare ed arrotondare gli eleganti lineamenti di una persona oppure può tagliare o esaltare il carattere di un oggetto.
La luce influenza il mio modo di fare fotografia in maniera determinante, con una corretta
illuminazione una fotografia può passare dall’essere semplicemente bella ad essere un vero e proprio capolavoro.

Cosa ti suscita ispirazione e perché?
Mi ispira letteralmente ogni cosa che mi circonda.
Oggetti di uso comune, oggetti strani e ricercati, qualsiasi cosa può essere usata per dar vita ad una piccola opera d’arte.
I miei soggetti preferiti però sono le persone..
Adoro osservarne i lineamenti e adoro osservare e capire il loro essere.
Con i miei scatti cerco di tirare fuori la loro personalità, cerco di trovare un’empatia con loro e
quando questo legame si crea, i colori e le “pennellate” di luce imprimono sul fotogramma la loro vera essenza.

La tua arte rende animati anche gli oggetti inanimati e allo stesso tempo rende ancora più
intensi i dettagli umani e personali: perché un collezionista dovrebbe desiderare una tua
opera?

Perché sono momenti unici, racchiusi in una fotogramma.

Ogni scatto è irripetibile, ogni fotogramma narra una storia a sé, che si tratti di un oggetto o di una persona, quello scatto ferma in maniera permanente un momento, una sensazione o uno stato d’animo che non sarà mai uguale a nient’altro.

Cosa pensi che sia l’elemento che maggiormente ti caratterizza e perché?


I colori e il forte contrasto delle mie immagini.

Come nella vita, anche nelle mie opere non sono una persona che vede il mondo in scala di grigi, ma piuttosto in bianco o nero.
Questo mio modo d’essere viene a galla in maniera molto evidente nei miei scatti… si passa dal buio totale e si arriva al bagliore accecante dei colori.. il tutto in maniera impulsiva, come il mio modo di vivere.

Se dovessi descrivere l’arte contemporanea cosa diresti?

L’arte contemporanea è irriverente, ricercata e a tratti “maleducata”…nel senso che schiaffa in faccia a chi la osserva la nuda verità dei tempi odierni.

Quale pensi sia la reazione empatica di chi osserva le tue opere e quale vorresti che
fosse?

Stupore e curiosità, sono le reazioni che riscontro più di frequente.

Mi piace osservare le persone mentre guardano le mie opere, cercando di capire come siano state realizzate.
Non ho un vero e proprio target di riferimento, cerco semplicemente di far provare qualcosa di bello con le mie opere.

Quanto è importante Eleganza e Cultura?

L’eleganza è fondamentale; un’opera d’arte deve essere a suo modo elegante.

La pennellata che dona i dettagli ad un viso, le dita affusolate di una statua di marmo, una melodia capace di risvegliare determinati sentimenti, l’arte è l’eleganza di coniugare gesti umani che portano a risultati divini.
La cultura è l’arma più potente che esista.

Senza cultura non esisterebbe il mondo così come lo conosciamo oggi, è un bagaglio che ognuno di noi dovrebbe cercare di accrescere sempre di più.
E’ un rifugio contro l’arroganza che pervade il mondo.

La cultura è un bene prezioso, è ciò che ci porta ad essere noi stessi, è parte integrante e caratterizzante di un individuo.

IL tuo sogno artistico e come vorresti realizzarlo?

Sinceramente non saprei risponderti…non ho sogni nel cassetto, ho solo molti obbiettivi da
raggiungere!

Tre parole che ti descrivano e tre parole che descrivano la tua arte:

Irrazionale:

Impulsivo ed empatico.
Immediata, irripetibile, potente

La citazione che senti più tua.

“Non ragioniamo di lor, ma guarda e passa…” è il mio mantra…non mi preoccupo di ciò che si dice di me, passo oltre e continuo per la mia strada

Grazie Claudio per il tempo a noi dedicato

Arianna Forni

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