Barbara Cannizzaro e il suo “concept” fotografico.

Barbara Cannizzaro
Barbara Cannizzaro

Ama il ritratto e l’autoritratto.

Come nuovo metodo di linguaggio visivo ha scelto la fotografia concettuale.

Ama quel dettaglio che spesso è invisibile a chi sfiora le immagini, senza voler andare oltre

La semplicità di un gesto o un’espressione stimolano un’idea ,un emozione da catturare attraverso l obbiettivo

Conosciamola meglio attraverso le sue risposte alle nostre domande :

Il tuo primo contatto con l’arte?

Il primo contatto con l’ arte è stato a scuola, purtroppo non ero simpatica alla prof.ssa di ed. artistica, aveva un atteggiamento scontroso verso di me e questo mi ha fatto allontanare dall’arte per molto tempo, ahimè.

Il tuo primo contatto con la fotografia ?

Il primo contatto con la fotografia risale a quando da piccola sfogliavo l’ album di famiglia con mia nonna.

Guardavamo foto del secolo scorso e lei mi raccontava gli aneddoti e le storie collegate a quelle immagini per me magiche.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Purtroppo la fotografia non è la mia professione ufficiale, anche se l’ impegno che le dedico è equiparabile a quello di un professionista.

La tua prima opera?

Posso considerare la mia prima opera una foto di strada  scattata a Firenze con la quale ho vinto un concorso fotografico di un festival in Calabria.

Per fare arte , bisogna averla studiata?

Assolutamente sì, l’ arte va studiata, letta, guardata, capita.

Come scegli cosa ritrarre ?

La mia scelta ha sempre una spinta empatica. mi avvicino e fotografo ciò che mi emoziona, che mi trasmette intensità.

Un Aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Ogni volta che parlo di fotografia in pubblico, sono talmente emozionata che parlo senza sosta ,tutta quel emozionarmi mi fa sorridere sempre.

Che importanza dai alla tecnologia ?

La tecnologia ha molta importanza, ed è un’ arma a doppio taglio.

Non possiamo esimerci dal servircene,ma dobbiamo fare molta attenzione a non diventarne schiavi.

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Sicuramente gli artisti delle Avanguardie, specialmente i surrealisti ai quali chiederei il processo creativo che li portava a realizzare opere così straordinarie.

Se incontrassi te stessa a 18 anni cosa ti consiglieresti ?

Mi direi di credere di più in me stessa!

Quanto conta la comunicazione ?

La comunicazione è fondamentale, comunicare è condividere. condividere è conoscere ed imparare.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

Purtroppo in Italia, culla della cultura, l’arte non viene valorizzata, apprezzata, insegnata quanto merita.

All’estero il valore della bellezza artistica è riconosciuta molto di più.

Essere artistici in Italia è un atto di coraggio.

Cos’è per te l’arte?

L’arte per me è salvezza, la fotografia è cura.

Quando la fotografia diventa arte?

La fotografia diventa arte quando le si dedica attenzione e impegno.

Quanto contano per te la luce e il colore?

La luce e il colore e la loro relativa assenza parlano, esprimono ciò che abbiamo dentro… come nella vita, fatta di luci ombre, momenti colorati e altri bianchi e neri ma sempre importanti.

Grazie Barbara per la piacevole chiacchierata

Alessio Musella

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