La scultura di Valente Cancogni un dialogo che sfida il tempo, nelle sue opere a tratti, possiamo ritrovare la creatività di due grandi del passato Giacometti con le sue figure dalle forme allungate ed eleganti, ma allo stesso tempo misteriose e Fontana in bilico tra astrattismo e figurativo.


Le sue opere diventano protagoniste lasciando al fruitore il compito di intraprendere un viaggio durante il quale trovare nella materia l’anima del soggetto.
Valente Cancogni alterna sculture figurative, magre e longilinee, che sembra vogliano ricordare tutta la fragilità dell’essere umano e della sua esistenza effimera a forme provocatorie create dall’esperienza della materia che sembrano voler trovare risposte lontane nel tempo.

Tuttavia, appare evidente che l’arte di Cancogni non si sottomette a linguaggi, tradizioni, influenze, ma confida solidamente nei propri mezzi espressivi, nelle proprie riflessioni e contemplazioni, individuali e indipendenti.
La sua arte si addentra in spazi e anfratti puramente mentali.
Nelle sue opere appare evidente la capacità di coinvolgere i 4 elementi per antonomasia acqua, aria, terra e fuoco.
Se la ceramica accompagna la storia dell’umanità fin dalla Preistoria, c’è sicuramente un motivo.
Alessio Musella