Omar Bresciani, quando Musica, Arte e Performance si uniscono trasformandosi in Exhperience…

Omar Bresciani
Omar Bresciani

Voce, anima, personalità e presenza scenica, lasciamo che sia Omar Bresciani a raccontarsi attraverso le risposte alle nostre domande :

Il tuo primo incontro con la musica ?

Il primo incontro risale all’infanzia; dai racconti dei miei familiari, ho iniziato a cantare prestissimo.

Avrò avuto due anni e mezzo quando in una lingua sconosciuta canticchiavo a squarciagola le mie prime canzoni, ripetendo quelle che sentivo alla radio.

Quando hai capito che sarebbe stata parte integrante della tua vita la musica?

Ricordo bene, avevo 14 anni, in Agosto, partecipavo ad una gara canora di paese, come  autodidatta mi ero preparato per quella esibizione.

Fu durante la  serata che conobbi la signora che poi divenne la mia insegnante di canto.

Fui io a presentarmi e a chiederle di guidarmi verso ciò che più desideravo: cantare.

Fu quell’istante il preciso momento in cui capii quanto fosse  e quanto sarebbe stata importante la musica per me.

Tu sei un performer oltre che un cantante, come strutturi i tuoi spettacoli ?

Tutto parte dalla  ricerca, dallo studio minuzioso di ciò che voglio raccontare ed esprimere .

L’essere performer oltre che cantante, mi viene d’istinto.. e’ una cosa innata, ma affinché funzioni  e renda al massimo, con il tempo e l’esperienza ho imparato che ci vuole costanza di studio e una preparazione continua.

Ciò non significa rinunciare alla spontaneità, ma una profonda preparazione fa la differenza per chi fa questo mestiere…( e non solo questo!)

Un aneddoto che ricordi con il sorriso?

Molti ricordi mi fanno, ancora oggi, sorridere di gioia.

Sono affezionato al ricordo della mia prima audizione a casa della mia insegnante di canto.

Fui fatto accomodare nel suo salotto, in piedi di fianco al pianoforte, e lei, con uno sguardo dolce ma al tempo stesso severo e rispettoso della sua professione, mi fece intonare degli esercizi vocali: i “famosi” vocalizzi.

Alla fine della sessione mi disse che  se la mia voce  fosse stata un metallo sarebbe stata Oro.

Questo è l’aneddoto che porterò sempre nel cuore, quello che mi fa sorridere, e mi commuovo pensando che colei che mi ha accompagnato nel mio cammino musicale adesso mi guarda dal cielo.

Come è cambiato il mondo della discografia?

Mi viene da fare una riflessione: la musica, da sempre , racconta la società del momento, e va di pari passo con i tempi e i contesti in cui è calata.

Vedo il periodo che stiamo vivendo come sterile di emozioni e di “cuore”, e la musica che adesso ci circonda ne è il riflesso, fortunatamente con non poche eccezioni, che ci fanno star bene e sperare che si ritorni ad una musica con un’anima, e non ad un semplice prodotto commerciale preconfezionato di moda solo per pochi mesi!

Quanto conta la comunicazione?

Per un artista ci sono due tipi di comunicazione.

La prima è puro marketing: la comunicazione è il mezzo per far conoscere e rendere pubblico un prodotto, e anche per un’artista vale la stessa regola.

Dietro ogni singola esibizione, c’è sempre un grande lavoro di marketing e comunicazione, lo stesso che si può trovare in un contesto aziendale.

La differenza, per un artista, la fa il secondo tipo di comunicazione: la facoltà di stare su un palco e trasmettere empatia al pubblico, la

capacità di avvolgere la persona che ti ascolta e trasportarla nel proprio mondo, distaccandola dai propri pensieri, e farle vivere un’emozione.

Entrambe le comunicazioni devono essere presenti nel lavoro dell’artista affinché il “miracolo”dello spettacolo si realizzi.

Che rapporto hai con il tuo pubblico?

Per natura, sono una persona con un  costante bisogno di stare con gli altri, mi piace conoscere le persone, viverle, istaurare rapporti di amicizia, crescere, acculturarmi dalle esperienze altrui.

Ad ogni mio fine spettacolo, mi sento in dovere e  gratificato a salutare una ad una le persone che hanno dedicato qualche ora del loro tempo per venire ad ascoltarmi.

É lo slancio umano che ogni artista dovrebbe avere, ed io sento l’esigenza di farlo perchè se canto, se faccio concerti e’ grazie al pubblico che mi segue e mi supporta, e fino a quando ci sarà anche solo una persona presente in sala, io mi sentirò in dovere di ringraziarla.

Cos’è per te la musica ?

Di getto, la musica per me e’ vita.

Non voglio sembrare banale, parecchie volte mi sono posto questa domanda, anche nei momenti più difficili, e la risposta è sempre la stessa: io mi identifico nella musica, la mia anima è fatta di musica, è motore di vita.

Se potessi andare indietro nel tempo, con quale artista di piacerebbe interagire e perchè?

A molti artisti avrei desiderato semplicemente stringere la mano.

Penso alla poesia del  più grande chansonnier di tutti i tempi Charles Aznauvour, a Mia Martini e alla sua dote di trasmettere emozioni.

Un aneddoto mi accomuna a lei: all’inizio della sua carriera, durante la gavetta, Mia Martini vinse la prima edizione di un allora famoso concorso canoro che si svolgeva al Gran caffè Margherita di Viareggio. Io invece fui il vincitore dell’ultima edizione di quella manifestazione, nel 1998.

Un grande artista è Luciano Pavarotti.

Quando guardavo il Pavarotti & Friends il mio sogno era di poter essere su quel palco e cantare con lui.

Grazie per il tuo tempo Omar

Alessio Musella

Total
0
Shares
Previous Post
Collectors Night

Pietrasanta: Collectors Night.

Next Post
Tina Bellini

Martedi 7 Giugno ARGallry 70 – ARLab presentano: “QATAR 2022”. L’Artista Tina Bellini tra i protagonisti .

Related Posts