Classe 1958.
De Keyzer ,in cui la creatività era considerata un disturbo, come tanti ragazzi della sua età, fu mandato a imparare un mestiere, destinato ad andare a lavorare in fabbrica, caparbiamente riuscì a finire di studiare alla Royal Academy of Eeklo e li iniziò il suo percorso artistico che ha messo in primo piano fin da subito il suo amore per il Bronzo.
Il materiale per antonomasia quando parliamo di sculture diventa in breve l’unico mezzo per De Keyzer per esprimere i suoi pensieri più intimi creando un proprio linguaggio nella scultura.
La più importante fonte di ispirazione per De Keyzer è nientemeno che la vita stessa.
Modella il mondo in un universo alternativo e parallelo in cui tutti i problemi, grandi o piccoli che siano si trasformano in positività e pensiero fuori dagli schemi.
Le sue figure potrebbero appartenere a tutte le culture o a nessuna.
Una sorta di “uomo universale”, che pone l’accento sull’individuo e sulla diversità, superando caratteristiche fisiche e differenze culturali.
Il mondo fantastico che ha creato è animato da donne bellissime, uomini dall’aspetto eccentrico, giocolieri, ballerine, cavalieri e viaggiatori, sorpresi dalle loro attività quotidiane nel loro straordinario universo.
La sua ispirazione è strettamente legata ai suoi viaggi in Africa e in India, ma anche da tutto quello che lo circonda.
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Le sculture di De Keyzer sono una piccola giostra, una giostra colorata che non smette mai di girare. Uomini e donne dai corpi snelli si intersecano e si intersecano, dando vita a vere e proprie piccole storie.
