La nascita della serie “Skull” di Mario Fontana.

Mario Fontana
Mario Fontana

Un giorno un suo caro amico gli ha regalato una bottiglia, non una classica bottiglia ma, una con una forma particolare, un teschio.

Gli dice che sono bottiglie che vengono cristallizzate con un colore particolare, estratto da una piccola pietra di minerale e con un procedimento altrettanto articolato si ottiene un colore che, riflettendo alla luce, produce una sorta di arcobaleno.

Mario Fontana accetta questo oggetto pensando ad un nuovo soprammobile e lo ripone su di un mobile.

Passano giorni e settimane ma, l’idea di trasformare quella bottiglia in qualcosa di diverso, in qualcosa che non sia solo colore, in qualcosa di suo, continua a girare nella sua mente.

Era notte, rientra a casa prende la bottiglia e decide di farla diventare sua.

Inizia a dipingere, improvvisa linee e colori e riempito ogni suo spazio di pittura si rende conto che era nato un pezzo d’arte….

In Mario Fontana troviamo un’artista che con i propri quadri trasporta in un’altra realtà. Scivoliamo in un mondo di colori caldi e freddi combinati con maestria, un mondo di pennellate sicure che costruiscono figure senza volto ma perfettamente riconoscibili, donne dalle forme sinuose ed equilibrate, disegni stilizzati i cui colori si stagliano su sfondi neri che ne evidenziano le linee precise.

Questi quadri ci portano a sperimentare una sensibilità difficilmente raggiungibile: in un mondo contemporaneo fatto di linee dure e minimaliste, le sue curve permettono di vedere le cose da un’altra prospettiva, una prospettiva lenta e delicata che contrasta con la fretta e la rigidità con cui ci relazioniamo ai particolari quotidiani.

Un mazzo di chiavi, che tutti i giorni prendiamo in mano in modo automatico, diventa un mazzo di colori da cui attingere per andare oltre il velo che caratterizza tante delle sue opere.

LINARDI V.

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