Musicista e docente di strumento di professione, dipinge fin da giovanissimo.
Osservando le sue opere appare evidente che l’artista abbia utilizzato tecniche e stili diversi , un piacevole mix tra surrealismo, realismo e astrattismo…
Lascio volentieri all’artista il compito di raccontarsi attraverso le risposte alle nostre domande :
Primo contatto con l’arte?
Il mio primo contatto con l’arte è di tipo multidisciplinare, frequentavo spesso, grazie a genitori attenti, concerti, teatri e mostre.
La prima, nello specifico, credo sia stata presso l’accademia Carrara di Bergamo ad 8 anni.
Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?
In realtà di professione ho fatto il musicista ed il docente di strumento in scuole con indirizzo musicale, la pittura è sempre stata una passione che alternavo alla musica.
La tua prima opera?
La mia prima opera “Barche nel porto canale di Cattolica”, un po’ stile Schiele.
Per fare arte , bisogna averla studiata?
Non necessariamente, io ho imparato “a bottega” da giovane presso 2 bravi pittori, Giulio Falzoni e Telmo Pievani. Poi chiaramente ho studiato la storia dell’arte e, soprattutto ho visitato decine di musei e gallerie.
Come scegli cosa ritrarre ?
Ritrarre presuppone avere nella testa qualcuno o qualcosa da mettere sulla tela, molte volte è un’idea, un flash, ma possono anche essere geometrie che si compiono durante il lavoro medesimo.
Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?
Ricordo di aver visto ad una mostra il quadro “Donna con gatto (nero?)” e chiesi a mia madre di prendermene uno…
Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?
Giovan Battista Moroni, pittore albinese come me, mi hanno sempre attirato il suo uso del colore un pò grigiastro e l’uso delle ombre, da piccolo in chiesa, a messa, ci andavo per vedere i suoi quadri.
Un altro grande incontro che vorrei fare è con Egon Schiele, farei domande sul disegno e l’uso di certi oli molto diluiti.
Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?
Se incontrassi me stesso a 18 anni insisterei nel dedicare forze e tempo alla ricerca in tutti i campi dell’arte.
Quanto conta la comunicazione ?
Comunicazione come contenuto e relazione, queste sono per me le due parole chiave, poi dipende se si pensa a ciò in termini di vendita o di diffusione della conoscenza, allora i parametri possono variare e di molto.
Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?
Oggi se non usi i social nessuno ti conosce e nessuno si fida di te, nel senso che il tuo “indice valoriale” è, in buona parte delegato al loro ruolo.
All’estero questa è una costante sempre presente, da noi un pò meno, anche se pian piano ci stiamo arrivando.
Cos’è per te l’arte?
L’ arte è condivisione delle emozioni, è comunicazione, è accettazione del punto di vista dell’altro, espressione di soggettività, è ricerca introspettiva, a volte anche terapeutica, è detto e non detto, implicito, esplicito e sottointeso.
Cosa ti aspetti da un curatore e un gallerista?
Secondo me ruolo del curatore e del gallerista dovrebbero essere giustapponibili, che valutano, seguono il mercato dell’arte, fanno promozione, hanno un legame con la storia e la narrazione dell’artista.
Quanto contano per te la luce e il colore?
Come, ed ancora prima della fotografia, luce e colore hanno un ruolo centrale nella pittura.
Il colore attrae, la luce ne mette in risalto tutte le potenzialità
Grazie per la piacevole chiacchierata
Intervista in collaborazione con Artonline20 e Fondazione Mazzoleni