Isabel Carafì: arte e fotografia si rincorrono.

Isabel Carafì
Isabel Carafì

Il suo è un tratto riconoscibili, e i soggetti scelti da ritrarre sono sempre legati ad un progetto creativo ben preciso.

Nei suoi lavori fotografia e pittura si intersecano, si mischiano, pur non perdendo la propria identità.

Lasciamo all’artista Italio Argentina, il piacere di raccontarsi , attraverso le risposte alle nostre domande:

( Come in altre interviste, quando ci siamo trovati davanti ad un Italiano scritto non perfetto, considerato che è la seconda lingua per gli artisti coinvolti, abbiamo scelto di non correggere l’ortografia, perchè a nostro avviso anche questo aiuta a scoprire meglio la persona)

Il tuo primo contatto con l’arte?

Il mio primo contato con l.arte e stato a miei 19 anni, quando già come studentessa dell’accademia di Belle arti a BUENOS AIRES, partecipai a una mostra collettiva in galleria, già che ai 18 anni iniziavo a dipingere e scolpire in quel momento con la speranza di diventare un’pittrice o scultrice e un docente ,non pensavo in diventare un’artista pensavo che era il percorso di una vita e si raggiungeva al termine..

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Con il costante lavoro nello studio per scoprire, tecniche varie, il motivo per elaborare un’idea o le idee e portare a termine svilupare in immagini o forme, laa che senza notae e diventato un bisogno ,poi una passione, e finalmente è ancora lavorare per fare vedere a tutti dare quello che si pensa che si fa continuamente nei media, nelle gallerie in maniera fisica li…e diventato una professione e la ambizione la prete come conseguenza di vivere del mio ARTE.

La tua prima opera?

La mia prima opera ,non saprei ..dipende cosa si intende per opera, forse quella che ha un fine di mercato, o di comunicazione, direi che il mio primo lavoro a 18 anni quelli senza ancora scuola, dove ero puro istinto disordinato ero nel contempo che vivevo,

La mia prima opera e nata forse finita l’Accademia, quando sola nel mio studio lontana dei maestri, ho potuto riflettere provare da sola, osare, pulire, comporre, provare ordinare e strutturare, decodificare destrutturare, sintetizzare…forse la e nata la mia Prima Opera.

Per fare arte , bisogna averla studiata?

Come credo che l’Arte nasce di un assieme con il pittore, scultore etc.. e la società la storia che qualifica quello che è Arte e quello che non e Arte, in questo caso che si un’analisi dell’opera o delle diverse opere d,arte per qualificare a che tipo di Arte appartiene., ma penso che per fare il pittore, e scultore ,fotografo incisore, musico ,scrittore, bisogna lavorare molto, con se stessi nella solitudine dello studio, e anche raccogliere emozioni e conoscenze del mondo esterno per competare l,opera…e così diventa Arte.

Cosa unisce i tuoi dipinti e la musica ?

Il dinamismo, amo la musica e il ballo da piccola ballavo con mia mamma e ora certo continuo, il tempo e il suono dei diversi strumenti musicale all’ascolto e la interpretazione nello spazio a maniera di volo, di danza, be e quello che forse mi accomuna alle mie immagini nele tele, sognar, creare, muovermi, accompagnare, interpretare, come un musicista e sui arrangiamenti.

Dipingo e scolpisco ascoltando musica.

Come scegli cosa ritrarre ?

Sempre mi sono stata lasciata influenzare di quello che succede nella società nel momento che lo vivo, e soprattutto quello che succede a me nei diversei contesti citta, paesi, dove ho bisutto mie diversi traslochi pasi, citta,  di studiocasa hanno influenzato in mie cambiamenti e sviluppo di immagini e contenuto di esse.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Le volte che dietro a un’idea, sensazione dietro a una vera motivazione, con tanta passione e ingenuità e anche in una maniera infantile quasi, vado alla ricerca del motivo concreto che perseguo, per esempio .

Quando ho iniziato a ballare per potere dipingere meglio il movimento del corpo la danza, sentivo in me stessa e così potevo disegnare meglio, o quando viaggiatore da Genova, Parigi, New York, Svizzera etc, per poter fotografare e sentire in vivo in presenza lo stupore a vedere i ponti io, alla ricerca dei più importanti ponti dei più famosi architetti sulla terra….

Come hanno fatto, e quanta gente è passato finora.

Con risposte sempre a livello emozionale, la mia anima si riempiva e si ingrandiva, non credo avere potuto MAI , rappresentare in immagini quel momento. e lì forse il vero motivo della mia arte

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Le chiederei illuminazione per migliorarmi, per liberarmi ancora, chiederei consigli di vita e professionali.

Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?

MI consiglierei di fare le stesse cose, ma iniziare già a 18 anni a guardare il mondo con più attenzione non tanto di corsa come facevo, piu lenta, ma a 18 anni si può poi …ancora oggi forse. ..ho ancora 18 anni!

Quanto conta la comunicazione ?

Per me e tutto!! comunico con il pensiero quando lavoro nelle opere, sempre con il desiderio di comunicare ai media agli amici ai galleristi ai curatori gli ultimi lavori fatti, sentire il giudizio degli altri e importante, poi sempre la comunicazione fa crescere il rapporto professionale dell’artista , sua opera e il pubblico.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

La mia esperienza e il mio parere ,la mia opinione, osservando la frequenza del pubblico alle Fiere Gallerie, Musei, all’estero c’è una maggiore libertà di pensiero, accettazione dello imprevisto, anche dello brutto fra virgole, Arte che stupisce, che può incuriosire di più estravagante,, se preferisce a quello classico, mi riferisco all’arte contemporanea.

Cos’è per te l’arte?

Per me se il agire si trasforma in una continua attività, e provoca l’esaltazione del talento, e diventa comunicazione , Arte di esprimere, Arte di scoprire, Arte di realizzare di creare…

Ma per un artista , per me, l’Arte e l. espressione estetica dell’interiorità del anima “

Cosa ti aspetti da un curatore ?

Come da competenza il curatore si occupa dell’organizzazione dell’evento.

Esposizioni, Musei, Fondazioni, Gallerie, penso che e importante quando il curatore sceglie i suoi artisti, per un determinato progetto ,lo faccia avvicinandosi al studio del artista o documentandosi del suo operare, lo pù possibile per il ben risultato  collettivo del progetto, io mio aspetto personalmente la continuità di collaborazione con un curatore.

Cosa chiedi ad un Gallerista ?

Mi aspetto possa considerare al meglio la mia immagine e il mio percorso de lavoro in miei diversi periodi di sviluppo dell’opera, per poter inserire nel mercato al meglio, mi aspetto diffusione, vendite, e principalmente relazioni con l’estero, interscambio culturale con gallerie estere,

Una consapevole attività di investimento del mio arte con il gallerista e ai suoi collezionisti, curatori, storici, critici, il gallerista deve comunicare con tutti..

Quanto contano per te la luce e il colore?

Il colore e il potenziale delle mie immagini, anche delle mie sculture, quasi tutte dipinte, la luce la uso quando relaziono l’intensità del colore con i piani di profondità con quelli in primo piano,volume,

Il colore per me rappresenta perfettamente la luce con su varia meno o più intensità

Il colore nelle mie immagini non dipende dalla luce reale degli oggetti.Se ho un rapporto tra la luce e il colore è completamente suggestivo.

Grazie Isabel per il tempo a noi dedicato

Alessio Musella

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