-1913-“Lottatore”(autoritratto), di Egon Schiele.

Egon Schiele
Egon Schiele

Austriaco, pupillo di Klimt, quando Egon Schiele intraprese la sua carriera artistica aveva solo otto anni e cominciò con il dipingere locomotive e treni (il padre era capostazione a Tulln, vicino Vienna).

Seppur stroncato da un’epidemia di influenza spagnola ad appena 28 anni, fu estremamente prolifico.

La sua poetica si evolvette con il tempo ed arrivò a manifestarsi soprattutto tramite il linguaggio corporeo, nelle pose, le espressioni dei soggetti ritratti che ci toccano profondamente (spesso in maniera negativa) per la loro autentica sofferenza, il loro tormento fisicamente manifesto.

Nel “Lottatore” (autoritratto), Schiele si mette (ancora) a nudo, testimone in prima persona della lotta interiore tra Eros e Thanatos. Il corpo è contorto, innaturalmente magro, ritratto in modo “crudo” e disturbante, consumato dalla passione e dal dramma.

L’artista affronta il contenuto intimo di sé stesso e lo rende manifesto dandogli forma e gesti.

Non c’è pudore.

Si coglie comunque un desiderio ancora bruciante di vita e di luce.

Dalle parole di Schiele :” Il quadro deve produrre luce dal suo interno, i corpi hanno una loro luce, che consumano vivendo; essi bruciano, non sono illuminati.” 

Artae Misia

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