
Opera : Hyppo 3.0
Artista: Claudio Perina e Sergio Capellini
Anno: 2016
Tecnica : Mista
Dimensione:
Altezza: 205
Larghezza: 240
Profondità: 80
Hyppo 3.0. è una creatura e in bilico tra il mondo reale, la fantasia e la tecnologia che fu, che sembra tornare all’origine dando vita ad un imponente animale realistico in tutta la sua dimensione e forma.
Il suo scheletro sarebbe potuto essere creato in una fusione in bronzo o forse in una statua in marmo, materiali nobili per eccellenza quando parliamo di sculture, e invece è un enorme corpo ricoperto di tasti di computer realizzato in polistirolo.
Padre della scultura di polistirolo è dello scultore Sergio Capellini, la scelta creativa del rivestimento è invece dell’artista Claudio Perina che ha selezionato e messo insieme migliaia di tasti di computer abbandonati per completare la scultura che ha le dimensioni di 240 centimetri in lunghezza, 165 in altezza e 80 in profondità.
Le fauci spalancate dell’animale raccontano di un urlo che vuole ricordare e salvaguardare la biodiversità del nostro pianeta.
Non ultimo , un chiaro ed evidente messaggio nel dare valore alle cose che furono, riciclandole e dando loro una nuova dignità e vita.
2016 Opera è stata inaugurata il 24 luglio con un evento pubblico
Successivamente esposta presso
2016 Artepadova tramite la galleria d’arte Ghelfi Castello di Desenzano
2017 E’ stata esposta per 5 mesi nella sale museali di Villa Balladoro a Povegliano Veronese e a Dicembre dello stesso anno è stata esposta nel palazzo della Gran Guardia a Verona.
2018 è stata inserita nel catalogo di arte moderna edito dalla Mondadori n.53
e esposta poi nel palazzo Ducale di Revere – Mantova
2019 è stata esposta nelle sale della Fondazione Mazzoleni e successivamente nelle sale del refettorio dell’abbazia Polirone di San Benedetto Po.
Due Note sull’artista Veronese Claudio Perina
La sua arte è decisamente anticonvenzionale : pur essendo un’arte figurativa, l’artista cerca di veicolare il messaggio tramite l’utilizzo di materiali non usuali.
Artisticamente parlando nasce come pittore per poi sperimentare attraverso l’utilizzo di tecniche sempre più particolari
Un esempio su tutte è proprio l’utilizzo che Perina fa delle tessere dei puzzle e come in questo caso, dei tasti dei computer dismessi
Le tessere del puzzle, così come i tasti di una tastiera sono da un lato disgreganti rispetto all’opera se intesi come singoli, ma diventano parte integrante e cuore della creazione se uniti, dando anima e vita all’opera d’arte.
