Giovanna Bittante: l’arte del gioiello contemporaneo.

Giovanna Bittante
Giovanna Bittante

Amore per i materiali e voglia di sperimentare sono alla base della creatività di Giovanna Bittante.

Conosciamola meglio lasciando a lei il compito di raccontarsi attraverso le risposte alle nostre domande :

Il tuo primo contatto con il mondo della gioielleria ?

Il mio primo contatto fu nel lontano 1989.

Stavo terminando gli studi superiori di disegno di moda e un conoscente del settore, mi consiglió di specializzarmi in disegno di oreficeria

Il tuo primo contatto con l’arte?

A parte che l’arte è sempre stata presente nella mia vita, tanto negli studi realizzati, come in familia (mio nonno aveva la passione di dipingere), quando mi trasferí a Saragozza per lavoro, decisi di sviluppare parallelamente un progetto di gioiello contemporaneo e questo mi introdusse nel mondo dell’arte con esposizioni personali e collettive, anche organizzate dal Governo di Aragona (Spagna)

Ma il primo vero contatto diretto con arte e artisti, è stato quando ho partecipato alla Biennale di Firenze nel 2019.

Un’esperienza che ho ripetuto con la Biennale di Lucca nel 2021; due identitá completamente diverse, ma dove si vive appieno l’essenza dell’arte.

Quando hai deciso di intraprendere questa carriera?

Fin da subito, quando feci uno stage nell’azienda che poi mi contrattó, anche se ho preso coscienza della mia passione, a mano che passavano gli anni. Una carriera che si è trasformata nel tempo, che mi ha avvicinato alla ricerca con la curiositá di andare oltre il gioiello classico.

La tua prima creazione?

L’idea iniziale del progetto, che avevo in mente giá da anni, era unire due setttori tipici della cittá nella quale sono cresciuta, ossia Vicenza.

Gioiello e ceramica, due materiali che hanno bisogno di forni ad alta temperatura e io volevo sperimentare fino a che punto si potessero fondere insieme.

Quello fu solo il principio di una serie di prove, dalle quali ne uscirono vari ciondoli che sembravano raccolti dalle profonditá della terra, arrivati dal cielo o da sotto i mari.

I colori, le forme e soprattutto gli effetti cosí organici, davano la sensazione di avere dei piccoli tesori naturali.

La collezione l’ho nominata appunto, “Terre”

A cosa ti ispiri quando crei?

Sono affascinata dalla natura, per i suoi colori, le forme, la luce e soprattutto l’oceano, che ho la fortuna di ammirare da vicino.

Ma anche i materiali, spesso sono l’ispirazione delle forme che creo, o gli abbinamenti che realizzo.

Riuscire a trasformare in un gioiello, un pezzo di carta, o della plastica, o tele di stoffa derivate dalla fusione di bottiglie di plastica… è affascinante e anche una sfida, per ri-dare cosí, un valore a materiali che altrimenti sarebbero persi per sempre o abbandonati, inquinando il nostro bel Pianeta.

Che formazione hai avuto?

Come ho anticipato prima, ho studiato per essere stilista di moda, anche se in realtá non ho lavorato molto in questo settore, ma mi sono accorta che le mie creazioni, possono essere accessori “atemporali” che combinano perfettamente con i vari stili.

Mi sono specializzata nel disegno di oreficeria, con una formazione costante nel settore per poter gestire il mio brand.

Malgrado ció, la moda continua ad essere parte del mio mondo professionale.

Cos’è per te il gioiello?

Il gioiello è parte integrante del corpo, un elemento che completa il nostro modo di essere, che può cambiare in base al look, ma anche in base allo stato d’animo del momento.

Un gioiello, deve rappresentare chi siamo o come ci sentiamo, ma mai alterare la nostra personalitá.

Quali sono i tuoi clienti principali?

Ho clienti di tutte le etá, perchè realizzo due linee di gioielli: una prettamente artistica e l’altra di gioielli da indossare tutti i giorni.

L’utilizzare materiali diversi, fa sí che si creino volumi e forme che si adeguano allo stile di ognuno.

Ambedue le linee, mantengpno gli stessi principi di qualitá ed esclusivitá.

Se potessi incontrare un artista/gioielliere del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Il mio artista per eccellenza è sempre stato, fin dai tempi in cui studiavo alle superiori, Gustav Klimt.

Mi piace peri colori che utilizza, la tecnica, le piccole decorazioni, l’ispirazione alla natura e al mondo femminile. Quando poi scoprí che suo padre era gioielliere, fu come chiudere un cerchio e capire perché ero cosí affascinata dalle sue opere.

Se potessi incontrarlo, sarebbe una lunga chiaccherata sull’ispirazione, la visione dell’ arte e della vita.

Cos’è per te l’arte?

L’arte è un pensiero che si plasma e diventa materia, diventa messaggio che a volte non ha parole per esprimerlo. L’arte è ció che si vede con l’anima.

Una visione che si anticipa e si cerca di condividerla con il resto dell’umanitá.

Raccontami un aneddoto che ricordi con il sorriso

Solo uno?

Faccio in modo che nella mia vita non manchi mai uno scherzo, una battuta e soprattutto sorridere di me stessa.

Credo che proprio la mia spontaneitá, fa sí che molte volte si creino situazioni che mettono allegria.

Sorrido quando vedo l’ingenuitá dei bambini o degli animali, sorrido a un tramonto, sorrido a chi per la strada mi sorride, sorrido quando preparo una sorpresa o uno scherzo, imaginando come andrà a finire… ma soprattutto mi piace giocare con le parole e far sorridere gli altri.

Conta più la tecnica o la creatività?

L’una ha bisogno dell’altra, per lo meno nelle mie creazioni.

La tecnica non può essere creativa e la creativitá ha bisogno della perfezione della tecnica.

Quanto conta la comunicazione ?

Qui tocchi un tasto importante….

La comunicazione e la rete sociale, sono un pilastro importante oggi più che mai.

Saper comunicare bene e aver una buona rete che faccia risuonare la tua professionalitá, aiuta a raggiungere l’obiettivo e far conoscere il lavoro che c’è “dietro le quinte”.

Quindi, direi che sono imprescindibili.

Purtroppo non sempre c’è la conoscenza del valore di ciò che si vede.

Capisco che un oggetto possa piacere o no, ma si ha la cattiva abitudine di soffermarsi solo nell’esteriore.

Perchè non ricominciamo a educare, a guardare con gli occhi dell’emozione?

Grazie Giovanna per averci dedicato il tuo tempo

Alessio Musella

Traduzione in Spagnolo a cura di Giovanna Bittante,

su Art & Investments abbiamo un sistema che permette di tradurre i testi in 6 lingue, ma qualche imperfezione può essere sempre presente, considerato la disponibilità e la particolare attenzione che Giovanna ha dedicato alla nostra intervista , proponendosi di correggere alcune frasi, di seguito inseriamo volentieri la sua traduzione .

El amor por los materiales y el deseo de experimentar son la base de la creatividad de Giovanna Bittante.

Vamos a conocerla mejor dejándo la tarea de contarse a sí misma, a través de las respuestas a nuestras preguntas:

¿Tu primer contacto con el mundo de la joyería?

Mi primer contacto fue en 1989.

Mientras terminaba mis estudios de bachillerato en diseño de moda, un conocido del sector, me aconsejó especializarme en diseño de orfebrería.

¿Tu primer contacto con el arte?

Aparte de que el arte siempre ha estado presente en mi vida, tanto en mis estudios como en mi familia (mi abuelo tenía pasión por la pintura), cuando me trasladé a Zaragoza por motivos de trabajo, decidí desarrollar un proyecto de joyería contemporánea y sostenible. Al mismo tiempo, esto me introdujo en el mundo del arte con exposiciones personales y colectivas, también organizadas por el Gobierno de Aragón (España)

Realmente, considero mi primer contacto directo con el arte y los artistas, cuando participé en la Bienal de Florencia en 2019.

Una experiencia que repetí con la Bienal de Lucca en 2021; dos identidades completamente diferentes, pero donde la esencia del arte se vive plenamente.

¿Cuándo decidiste seguir esta carrera?

Desde el principio, cuando hice uno stage en la empresa que luego me contrató, aunque fui tomando conciencia de mi pasión, con el paso de los años. Una carrera que se ha transformado con el tiempo, que me ha acercado a la investigación con la curiosidad de ir más allá de la joya clásica.

¿Tu primera creación?

La idea inicial del proyecto, que tenía en la cabeza durante años, era combinar dos sectores típicos de la ciudad en la que crecí, Vicenza.

Joyería y cerámica, dos materiales que necesitan hornos de alta temperatura y quería experimentar hasta qué punto podían fusionarse.

Ese fue solo el comienzo de una serie de pruebas, de las que surgieron varios colgantes que parecían haber salido de las profundidades de la tierra, llegados del cielo o de debajo de los mares.

Los colores, las formas y sobre todo los efectos orgánicos daban la sensación de tener pequeños tesoros naturales.

He llamado a la colección “Terre”

¿En qué te inspira cuando crea?

Me fascina la naturaleza, por sus colores, formas, luz y sobre todo el océano, que tengo la suerte de poder admirar de cerca.

Pero también los materiales son a menudo la inspiración para las formas o las combinaciones que voy creando.

Poder transformar en una joya, un trozo de papel, o plástico, o lienzos de tela derivados de la fusión de botellas de plástico… es fascinante y también un reto, devolver un valor a materiales que de otra forma se perderían para siempre. o abandonado, contaminando nuestro hermoso planeta.

¿Qué estudiaste?

Como anticipé antes, estudié para ser diseñadora de moda, aunque en realidad no he trabajado mucho en este sector, pero me di cuenta de que mis creaciones pueden ser complementos “atemporales” que combinen a la perfección con los distintos estilos.

Me especialicé en diseño de joyas, con formación constante en el sector para poder gestionar mi marca.

Pese a ello, la moda sigue formando parte de mi mundo profesional.

¿Qué es la joya para ti?

La joya es una parte integral del cuerpo, un elemento que completa nuestra forma de ser, que puede cambiar según el estilo, pero también según el estado de ánimo del momento.

Una joya debe representar quiénes somos o cómo nos sentimos, pero nunca alterar nuestra personalidad.

¿Quiénes son tus principales clientes?

Tengo clientes de todas las edades, porque hago dos líneas de joyas: una puramente artística y otra de joyas para lucir todos los días.

El uso de diferentes materiales hace que se creen volúmenes y formas que se adaptan al estilo de todos.

Ambas líneas mantienen los mismos principios de calidad y exclusividad.

Si pudieras conocer a un artista / joyero del pasado, ¿a quién y qué le preguntarías?

Mi artista por excelencia, desde que estudiaba en la secundaria, siempre ha sido Gustav Klimt.

Me gustan los colores que usa, la técnica, las pequeñas decoraciones, la inspiración de la naturaleza y el mundo femenino. Cuando, más tarde descubrió que su padre era joyero, fue como cerrar un círculo y comprender por qué me fascinaban tanto sus obras.

Si pudiera conocerlo, sería una larga charla sobre la inspiración, la visión del arte y la vida.

¿Qué es el arte para ti?

El arte es un pensamiento que se moldea y se convierte en materia, se convierte en un mensaje que a veces no tiene palabras para expresarlo. El arte es lo que ves con el alma.

Una visión que se anticipa y que intentamos compartir con el resto de la humanidad.

Cuéntame una anécdota que recuerdes con una sonrisa

¿Sólo uno?

Me aseguro de que en mi vida nunca falte una broma, un chiste y sobre todo una sonrisa para mí.

Creo que es mi espontaneidad la que provoca situaciones que a menudo traigan alegría.

Sonrío cuando veo la ingenuidad de los niños o los animales, sonrío al atardecer, sonrío a quién me sonríen en la calle, sonrío cuando preparo una sorpresa o un chiste, imaginando cómo va a terminar … pero sobre todo me gusta jugar con las palabras y hacer sonreír a los demás.

¿Importa más la técnica o la creatividad?

Uno necesita al otro, al menos en mis creaciones.

La técnica no puede ser creativa y la creatividad necesita la perfección de la técnica.

¿Qué importancia tiene la comunicación?

Aquí toca un botón importante….

La comunicación y la red social son un pilar importante hoy más que nunca.

Saber comunicarse bien y tener una buena red que haga resonar tu profesionalidad, ayuda a alcanzar la meta y dar a conocer el trabajo que está “detrás del escenario”.

Por tanto, diría que son imprescindibles.

Desafortunadamente, no siempre existe el conocimiento del valor de lo que uno ve.

Entiendo que un objeto puede gustarte o no, pero a veces, tenemos la mala costumbre de mirar solo el exterior.

¿Por qué no volvemos a educar, mirando con ojos de la emoción?

Gracias Giovanna por tomarse su tiempo con nosotros.

Alessio Musella

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