Gene Pompa colori e natura si inseguono.

Gene Pompa
Gene Pompa

Nato ad Alessandria d’Egitto da ragazzo ha iniziato a dipingere le opere dei grandi Maestri del passato.

Dagli anni ‘90, alterna opere surreali ad opere puramente paesaggistiche realizzate con una tecnica particolare, a rilievo, realizzata con pennello e spatola.

In un mondo artistico sempre più orientato al digitale, Generoso , questo è il suo nome per esteso, ci riporta al fascino dei paesaggi raccontati attraverso la sua classico creatività.

Lasciamo volentieri il piacere di raccontarsi all’artista rispondendo alle nostre domande:

Il tuo primo contatto con l’arte?

Sin dall’infanzia, vivendo in una famiglia che amava l’arte in tutti i suoi aspetti.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Nel 1970 a 18 anni ho esordito come pittore, prendendo confidenza con le tecniche artistiche e copiando le opere dei grandi Maestri del passato che la Galleria Esedra di Roma mi commissionava.

Da allora ho capito che quella sarebbe stata la mia professione.

La tua prima opera?

Via Di San Nicola da Tolentino “ della Roma Sparita copia ad olio dell’acquarellista Dell’Ottocento Ettore Roesler Franz.

Per fare arte , bisogna averla studiata?

Non necessariamente, ma certamente aiuta nella scelta di metodi e tecniche per la realizzazione delle proprie opere.

Cosa unisce i tuoi dipinti e la musica ?

Come disse Van Gogh “Così il pennello sta alle mie dita come l’archetto al violino e assolutamente per mio diletto”.

Come scegli cosa ritrarre ?

Un critico d’arte mi ha definito “Gene il biofilo”.

La Biofilia è un termine coniato da due ricercatori americani Wilson e Keller, che scoprirono attraverso le loro ricerche, l’amore per la vita, l’amore per la natura.

Questo per dire che cerco sempre di ritrarre paesaggi che rasserenano l’anima.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Anni fa in via Margutta durante una esposizione con i 100 Pittori, si è avvicinata una Signora con il figlio non vedente attratta dalle mie opere a rilievo.

Per consentire al ragazzo di percepire i vari elementi del quadro gli ho preso la mano portandola sul mio dipinto. Il suo sorriso è quello della mamma mi sono rimasti impressi.

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Vincent Van Gogh e mi farei svelare i segreti della luce dei suoi dipinti.

Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?

Di studiare più approfonditamente la storia dell’arte.

Quanto conta la comunicazione ?

Direi che la comunicazione è assolutamente necessaria ed indispensabile.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

Avendo avuto la possibilità di esporre al di fuori dell’Italia , posso dire che la cultura artistica all’estero è superiore a quella che si trova da noi.

Cos’è per te l’arte?

L’arte è vita. L’arte è immaginazione.

L’arte è amore.

L’arte è gioia e sofferenza.

L’arte è colore.

L’arte è tutto.

Cosa ti aspetti da un curatore ?

Da un curatore mi aspetto soprattutto professionalità ed onestà.

Cosa chiedi ad un Gallerista ?

Sin’ora debbo dire che sono riuscito a fare a meno della figura del gallerista, ma oggi da questa persona mi aspetto che si occupi della promozione della mia arte a livello commerciale per consentirmi di dedicare tutto il mio tempo alla creazione di nuove opere.

Quanto contano per te la luce e il colore?

Luce e colore sono due termini che caratterizzano tutte le mie opere. Importante è anche la luce artificiale che viene utilizzata negli spazi espositivi, fondamentale per valorizzare la tecnica e la cromaticità dei miei dipinti.

Grazie per la piacevole chiacchierata

Alessio Musella

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