Non è una mostra per tutti.
Parafrasando il titolo di un famoso film, come accade per i momenti che non hanno precedenti, il flusso d’emozioni che la attraversa è violenta, contraddittoria e inquietante.
Sprigiona momenti di luminosa euforia creativa come unità di misura concreta, tangibile e immediata con la quale gli artisti sono stati costretti a confrontarsi.
Per verificare come il tutto inciderà sul corso della storia dell’arte è presto.
Ma riportare l’arte contemporanea ad una dimensione di urgenza è già una conquista: non per documentare, ché l’arte non a questo serve e non per questo è nata.

Va pertanto riconosciuto a Daniele Vannini il merito d’aver realizzato una bussola che offre l’idea della direzione verso la quale le arti visive (in questo caso la fotografia) si stanno orientando per testimoniare tutto ciò che ci opprime e ci inGabbia attualmente.
Albert Cortina, urbanista e giurista catalano, avverte in un libro che parla di transumanesimo e nuovo ordine mondiale: Despertad! (“Svegliatevi!”).
«Questa nuova ideologia ha molte sfaccettature e si diffonde da vari ambienti fino a filtrare nel modo di pensare comune seguendo il filone della nuova utopia: che l’essere umano possa essere liberato dal lavoro, ma soprattutto dai suoi limiti di natura.
Che la tecnologia e la medicina possano sopprimere la sofferenza, allontanare la morte, perfezionare l’organismo e le sue prestazioni, dare agli individui il diritto di decidere sul proprio modo di essere e sul proprio destino.
Essere più forti, giungere all’immortalità, trasferirsi nella memoria di computer: queste sono alcune delle prospettive future e questo è ciò che trasmette l’opera di Marco Strano “Le piacevolezze del potere” (2016).
Va sicuramente menzionata anche la performance di Grace Zanotto, che con il manifesto “Burka lives matter” ha dato una connotazione impegnata, lucidamente personale e profonda alla mostra, che merita assolutamente il tempo di una visita, anche solo per farsi venire il dubbio che, effettivamente, il Nuovo Ordine Mondiale, è già in atto.