Elisa Belardinelli (in arte Amomì) testo di Alessandro Giansanti.

Amomì
Amomì

Dovessimo tracciare una cronostoria della poetica artistica sviluppata negli anni da Elisa
Belardinelli (in arte Amomì) ci troveremmo nel bel mezzo d’una matassa articolata, di un
piacevole groviglio abilmente intessuto da una creativa che sa connettere bene tra di loro le varie narrazioni che compongono la sua persona.

Potremmo certamente far principiare qualsivoglia discorso su Amomì dalle esperienze accumulate nel campo pittorico (sino a quelle scultoree e ceramistiche), che la portano a dimostrarsi l’abile creativa qual’è; gli anni di pratica, la manualità e le tecniche raffinate la portano ad articolare storie artistiche connesse tra loro dal fil rouge che è la personale esperienza emotiva e di vita.


La serie proposta è parte di questo constante flusso di narrazione interiore: i “Leaks” (ovvero
“Perdite”), fanno capo al concetto di perdita emotiva, ma anche alle perdite di dati nell’era della comunicazione e alla spersonalizzazione che caratterizza un uomo affaticato da una modernità fin troppo veloce e dalle dinamiche emotive divisive e sempre più criptiche. Il simbolo della goccia nella sua semplicità ed immediatezza ci inganna con i suoi colori vivaci e le sue forme morbide facendoci dimenticare del suo significato più intimo, ovvero della separazione: cos’è una goccia se non una parte che si separa dal tutto?
Seppur la goccia possa separarsi dal tutto, può anche farne parte..

Del resto le nostre coscienze cos’altro sono se non gocce parte d’un più vasto oceano? Troviamo dunque un’amplificazione del concetto proposto nei “Leaks” all’interno del dittico “Personalità”, ove subentra anche la concezione del singolo individuo che sperimenta un distaccamento dalla massa.
Questo trauma, può generare un nuovo oceano di sensazioni, e da goccia si diviene linfa.. e dunque ciò che prima era uniformità e omologazione, diviene particolarità e differenziazione, perdersi per ritrovarsi, morire per rinascere.

Alessandro Giansanti
(Curatore, Gallerista e Art Director “Agarte – Fucina delle Arti”).

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