Ania Tomicka e il suo Universo in bilico tra Fiaba e realismo…

Ania Tomicka
Ania Tomicka

Ania Tomicka è nata nel 1985 a Łódz, in Polonia.

A soli 9 anni si trasferisce in Italia, dove inizia a disegnare seriamente.

Durante gli anni della scuola ha iniziato a dipingere con i colori ad olio, una tecnica che sarebbe diventata presto la sua preferita.

Tomicka ha poi frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia dove ha trovato molta ispirazione per la sua arte realistica e accademica.

Un anno dopo si trasferisce in Toscana dove si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze e si concentra sul suo interesse per l’arte digitale e l’illustrazione.

Ha anche intrapreso gli studi presso l’accademia di arte digitale NEMO dove è stata insignita del titolo di studentessa dell’anno.

Lasciamo volentieri all’artista il piacere di raccontarsi attraverso le risposte alle nostre domande:

Il tuo primo contatto con l’arte?

Credo che il mio primo contatto sia stato con i manga e gli artbook degli stessi, mi affascinavano molto da bambina.

Non li leggevo nemmeno, copiavo tutto quello che mi capitava sotto mano, soprattutto i visi. Ho sempre avuto una passione per i ritratti, dapprima con gli occhi grandi dei fumetti giapponesi e poi con visi man mano più realistici.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Ho capito che avrei dovuto provare a farla diventare una professione quando ho visto persone della mia età o poco più grandi fare successo con la propria arte, soprattutto negli Stati Uniti.

Fino a quel punto mi era sempre stato detto che era praticamente impossibile vivere come pittore.

Dopo le prime mostre in Italia e all’estero ho deciso che avrei insistito e che avrei fatto di tutto per continuare.

La tua prima opera?

Ho sempre disegnato, fin da bambina, ma credo che la prima opera sia un ritratto a olio di mio padre che ho dipinto alle medie.

Per fare arte , bisogna averla studiata?

Per fare arte no, ma per fare arte bene, assolutamente!

Mi sembra un concetto logico quello di dover imparare le basi per potersi esprimere al meglio, ma è solo una mia opinione.

Come scegli cosa ritrarre ?

In base a ciò che mi piace in un dato momento.

Ora sono molto affascinata dai corpi sia femminili che maschili e da atmosfere malinconiche e cupe.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Dopo anni passati a dipingere in stile pop surrealista, io e la mia amica Erica Calardo (una pittrice strepitosa), abbiamo deciso di passare del tempo insieme dipingendo ritratti maschili (realistici) alla prima con il limite di un’ora se non ricordo male.

Erica Calardo

Beh, i mostri che sono usciti fuori da quelle sessioni ci fanno ancora morire dal ridere.

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Amo i grandi maestri del passato, ma in questo momento sono estremamente affascinata da Zdzisław Beksiński.

Vorrei indagare la sua tecnica e le sue ispirazioni.

Quanto influisce nelle tue opere la corrente del pop surrealismo ?

In questo momento poco, anche se credo che una componente surreale sia rimasta nelle mie opere da quel periodo.

Quanto conta la comunicazione ?

L’espressione nei miei quadri è fondamentale.

Una parte del mio lavoro che mi riempie il cuore di gioia è quando qualcuno si prende del tempo per farmi sapere come e che cosa una mia opera fa provare a questa persona.

Spesso fanno capire anche a me che è esattamente questo che ho voluto esprimere; mi aiutano a conoscere me stessa.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

Non sono assolutamente un’esperta, ma una cosa che mi colpisce molto sono i temi ricorrenti diversi di paese in paese.

Ad esempio in Polonia vedo molto realismo magico, negli Stati Uniti prediligono opere molto colorate e vivaci, ecc.

Però, anche se cerco di informarmi il più possibile, spesso guardo solo i pittori della mia cerchia.

Cos’è per te l’arte?

Per me, banalmente, è emozione.

Quando un’opera mi colpisce, che sia per il messaggio o semplicemente la bellezza esecutiva, mi sento felice.

Cosa ti aspetti da un curatore ?

Mi aspetto collaborazione e buona comunicazione.

Quanto contano per te la luce e il colore?

Luce e colore, se gestiti bene, possono risolvere un’opera.

Personalmente adoro i contrasti di entrambi e sono attratta da chiaroscuri forti, caravaggeschi.

Da cosa trai ispirazione?

Traggo ispirazione dai momenti, dalle malinconie, da foto e dai grandi maestri.

Mi capita anche di farmi ispirare dalla natura e dai libri.

Grazie Ania per il tempo a noi dedicato.

Artae Misia

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