L’artista racconta la vita attraverso volti non volti, nei suoi dipinti il fruitore si riconosce, e lo fa attraverso gesti e luoghi, colori e immagini…



Il mondo raccontato da Pier Tancredi De-Coll’ è in bilico tra il reale e l’onirico, tra lo spazio e il non spazio…
Conosciamo meglio l’artista lasciando volentieri a lui il piacere ri raccontarsi in questa breve intervista
Il tuo primo contatto con l’arte?
Quando a Natale la vecchia zia mi regalò gli acquarelli e invece di lasciarli in soffitta mi affascinava da matti imbrattare i fogli dell’album



Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?
Quando a 23 anni vado per scherzo a La Stampa a proporre le mie vignette sportive (le azioni dei gol della domenica) e… mi ingaggiano.
Lavorero’ come disegnatore per La Stampa per quindici anni
La tua prima opera?
Un acquarello con figura di donna, La Donna Verde, che sarà la copertina del libro Femmes, realizzato con lo scrittore Federico Audisio di Somme e prefatto da Gianni Versace



Per fare arte, bisogna averla studiata?
Si io credo che i fondamentali vadano imparati e interiorizzati, poi come in tutte le cose, si puo’ tentare di stravolgerli
Cosa unisce i tuoi dipinti e la musica ?
Molte cose, soprattutto la musica di Robert Schumann, che mi accompagna quando lavoro e che ha nello sturm und drang la cifra che amo

Come scegli cosa ritrarre ?
Mi piace riprodurre immagini “interiori”, della memoria, che affiorano dal subconscio
Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?
Quando da ragazzo dipingevo insieme a mio zio (Pier Carlo De-Coll’ buon acquarellista) ed appendevamo in una cornicetta i “capolavori” per lasciarli decantare.
Al terzo giorno, sovente, finivano nel cestino



Se potessi incontrare un artista del passato, chi e cosa gli chiederesti?
Matisse. Niente, solo di lasciarmi guardare mentre dipinge
Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti?
Di fare l’Accademia e di “buttarmi” a fare l’Artista a tempo pieno
Quanto conta la comunicazione?
In realtà la pittura è comunicazione.
Poi se intendiamo quanto conti per diffonderla, beh è essenziale e per fortuna oggi non mancano gli strumenti, per farla vedere e guardare gli altri.
Se no rischi l’asfissia autocompiaciuta



Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?
Obiettivamente non saprei dirlo.
So pero’ che il contesto cambia le percezioni e probabilmente oggi a New York o a Shangai sei dove oggi il mondo pulsa maggiormente e puoi piu’ facilmente cogliere lo spirito del tempo



Cos’è per te l’arte?
Un modo per testimoniare di essere passati su questo pianeta
Cosa ti aspetti da un curatore?
Che lo faccia perche’ intrigato dal mio lavoro
Cosa chiedi ad un Gallerista?
Di esporre i miei lavori, farli conoscere, crederci

Quanto contano per te la luce e il colore?
La pittura, cosi’ ci hanno insegnato gli impressionisti, è luce e colore.
Quindi tutto, ben oltre la linea ed il segno
Grazie Pier Tancredi per il tempo a noi dedicato
Intervista in collaborazione con Galleria Castelli Arte & Design