Intervista a Antonio Damiano storico e critico d’Arte.

Antonio Damiano storico e critico d'Arte.
Antonio Damiano storico e critico d’Arte.

Una passione chiamata Arte, abbiamo fatto un chiacchierata con Antonio Damiano

Il tuo primo contatto con l’arte?                                                                  

Il mio primo contatto con l’arte l’ho avuto grazie a mio padre Alfonso, pittore per passione che mi portava con lui dalla tenera età dei 5 anni quando frequentava un circolo artistico nel territorio del mio paese Pagani che purtroppo non esiste più e che si chiamava il PLINTO: li iniziavo ad avere i primi contatti con l’arte grazie ad un amico di famiglia, Giuseppe Tortora pittore ed insegnante di storia dell’arte nel Liceo Scientifico di Sarno(SA) e a un mio zio Biagio Allocca operaio di professione ma fotografo per passione che purtroppo è morto che mi facevano disegnare e dipingere per far appassionare alla materia della storia dell’arte.   

                                                                                                                                           Che formazione hai avuto?                                                                                                                                            La mia formazione è stata prima da autodidatta da piccolo dall’età di 7 anni quando mio padre mi comprava i libri d’arte e le monografie degli artisti ed  io li leggevo attentamente: poi ho intrapreso studi umanistici frequentando primo il Liceo delle Scienze Umane “Carminello ad Arco” del mio paese Pagani he purtroppo adesso non esiste più dove grazia alla mia professoressa di Storia dell’Arte Anna Maria Pandolfi mi appassionavo alla materia scoprendo ogni lezione un autore o un periodo diverso poi è stato grazie alla frequentazione della Facoltà di Beni Culturali dell’Università degli Studi di Salerno che ho scelto di fare il balzo in avanti scegliendo il campo dei beni culturali, della storia e della critica d’arte come mia ragione di vita.    

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?                                                                                                                                             L’arte per me è stata sempre una passione ma negli ultimi 4 anni ho capito che poteva diventare una professione quando ho deciso di mettermi in gioco come professionista aprendo un canale You Tube dal titolo Antonio Damiano Storico e Critico d’Arte dove mettevo video in cui parlavo dell’arte e della storia di una determinata città italiana.

Purtroppo dall’ultimo anno non ho più tempo di farli in quanto ho dovuto scrivere il mio primo libro dal titolo RAFFAELLO VATICANO dove in occasione dei 500 anni della morte del grande maestro di Urbino parlerò del suo periodo romano presso la corte pontificia però purtroppo ancora non lo posso presentare in pubblico in quanto le presentazioni dal vivo sono vietate per via del Covid-19 ed appena riaprono io vorrei presentarlo nei luoghi dell’arte e della cultura italiani

Come scegli i progetti o gli artisti da seguire?                            

Fino ad adesso non ho ancora lavorato con artisti singoli o con progetti artistici ma se dovessi scegliere un progetto lo sceglierei in base a un filo logico che collega il tutto tipo ad esempio fare una mostra dove si trattasse singoli episodi della Divina Commedia  a scelta e secondo il gusto di ciascun artista espositore mentre se dovessi scegliere un artista da seguire lo seguirei in base alle tematiche che tratta tipo ad esempio l’amore e la donna perché un artista deve veicolare un messaggio specifico con la propria arte.                                                                                                                                   

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?                                         

Mi ricordo di quando il professore Vittorio Sgarbi parlava durante l’apertura di un’esposizione di arte contemporanea al Museo Diocesano di Salerno e io intervenni durante un’intervista per ricordargli un luogo che non ricordava inoltre sempre in quell’istante lo seguii durante una sua visita riservata alle sale del museo e mi rallegrai dalle spiegazioni che dava sulle opere del museo alle sue ammiratrici che lo seguivano.      

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Se potessi incontrare un artista sceglierei di incontrare a Caravaggio perché è l’artista che più ha lottato contro le disuguaglianze della Roma di fine 500 e inizi 600 e gli chiederei di raffigurare il mondo di oggi fatto di emarginazione sociale e di perversione erotica.    

Quanto conta la comunicazione?                                                                      

La comunicazione conta moltissimo nel campo culturale perché tramite di essa le persone conoscono la storia e la bellezza essendo un appassionato seguace di trasmissioni televisive come Ulisse – Il Piacere della Scoperta e Meraviglie di Alberto Angela.

Un veicolo importante di comunicazione potrebbe essere la scuola perché da lì le future generazioni possono imparare il patrimonio storico – artistico e la storia dell’arte e appassionarsi alle diverse forme d’arte.

                                                                                                                                           Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero? 

In Italia l’arte viene vista come un’attività marginale di una parte dell’elitè e sono pochi quelli che si appassionano veramente o per educazione familiare oppure per aver studiato da autodidatti e sono pochi quelli che riescono a sfondare nel campo artistico in quanto c’è una fortissima concorrenza tra gli artisti per accaparrarsi un posto in un’esposizione o in una galleria mentre all’estero l’arte viene riconosciuta come tale perché appartiene a tutti in quanto ogni scuola crea corsi per far appassionare i giovani alle belle arti inoltre gli artisti vengono riconosciuti non per censo oppure per amicizie particolari con il sistema politico e artistico ma per

bravura e merito.                                                                                      

Cos’è per te l’arte?                                                                                                                                             Per me l’arte è uno strumento per migliorare la società perché attraverso di essa l’uomo può esprimere un concetto o un’emozione e può essere veicolo di memoria, di dialogo e di pace in quanto ogni popolo ha diritto di esprimersi attraverso l’arte e la bellezza e senza di esse il mondo vivrebbe di ignoranza e di violenza.

Cosa chiedi a un gallerista ?

Io personalmente chiedo a un gallerista di giudicare un’opera non solo dalla fama di un’artista ma anche dalla tematica che affronta, dal concetto che vuole esprimere, da un’emozione che vuole formare. Un’opera d’arte è tale perché l’artista che la crea esprime un’idea. Inoltre chiederei di fare più eventi all’esterno del proprio spazio espositivi tipo in luoghi all’aperto oppure nelle periferie per far appassionare i giovani alla bellezza perché al giorno d’oggi ne manca assai nelle nostre città.

Grazie Damiano per la piacevolissima chiacchierata.

Alessio Musella

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