DJ Dropsy tra Musica e Arte

Dj Dropsy.
Dj Dropsy.

Uno dei veterani del djing italiano presente sulla scena dagli albori.

Attivo nella diffusione della cultura hip hop sin dal 1988, è stato fra i primi graffiti writers italiani, ha fatto il suo primo pezzo a 14 anni con la tag Drop Ckc.

Abbiamo fatto qualche domanda per capire meglio il connubio  Arte e Musica nell’iter di Dj Dropsy.

ll tuo primo incontro con la musica?

E’ avvenuto da teenager con il reggae ed il rap.

Che rapporto hai con il tuo pubblico?

A mio parere il pubblico e’ la linfa vitale di chi vive di musica. Ho molto rispetto, ma deve essere una cosa reciproca: i “maleducati” non meritano il mio tempo.

Cos’è per te la musica?

La musica è ispirazione, gioia, compagna di vita… quell’elemento che non può mancare

Se potessi andare indietro nel tempo, con quale artista di piacerebbe interagire e perchè?

Se potessi esprimere questo tipo di desiderio, punterei su uno dei miei miti di sempre, Bob Marley:

un personaggio carismatico al di là della mera musica, una sorta di profeta che mi ha contribuito a rendermi ciò che sono attraverso i suoi messaggi e la sua cultura.

Il tuo primo contatto con l’arte?

Sono cresciuto in una famiglia di artisti e studiosi d’arte, ho passato la mia infanzia tra mostre, musei e studi di pittori… posso dire di averlo nel Dna.  

Quando hai deciso di entrare ufficialmente nell’universo arte e come?

Collegandomi alla domanda di prima, l’arte ha sempre fatto parte del mio percorso di vita. Non solo quella pittorica, ma anche quella musicale: da collezionista di vinili sono diventato dj e mi sono appassionato a tutto quello che sta dietro le quinte del prodotto finale che la gente ascolta.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso sia nella musica che nell’arte?

Nella musica e’ sicuramente aver fatto un live show sulle piste da neve con Jake La Furia, col quale lavoro da sei anni. Dal punto di vista pittorico, la prima volta che dipinsi un muro molto grande con gli spray, usando scale etc… era agli inizi degli anni novanta.

Quanto conta la comunicazione?

La comunicazione e’ fondamentale ed a mio avviso vale il 70% del risultato. Più si investe in promozione e pubblicità, più si arriverà a traguardi grossi. Più si cura la forma di ciò che si fa, più salirà l’interesse a riguardo.

Cos’è per te l’arte?

Lo considero l’arte vita, una necessità di esprimere i miei pensieri e di tramutarli in un qualcosa che lasci il segno ai posteri, che identifichi il mio passaggio in questa epoca.

Cosa ti aspetti da un curatore?

Mi aspetto che abbia le capacità di valorizzare il mio lavoro e di portare la mia arte in ambiti in cui non potrei arrivare da solo

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Grazie Matteo per il tempo dedicato e per l’interessante chiacchierata

Intervista in collaborazione con Solo Stile di Alessandro Fanta

Alessio Musella

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