Antonella Cinelli, la realtà intrappolata in una tela.

Antonella Cinelli
Antonella Cinelli

Antonella Cinelli fa parte del movimento artistico della” nuova figurazione italiana”.

Le sue opere sono state esposte  in tutto il mondo, la sua capacità di rendere vivi i soggetti intrappolati nelle sue tele la rende unica.

Abbiamo fatto qualche domanda ad Antonella  lasciando a lei il piacere di raccontarsi.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Avevo circa otto anni e ciondolavo per casa , per ammazzare il tempo mi misi di fronte ad una foto che mi ritraeva da neonata e con foglio e matita la riprodussi perfettamente . A casa e a scuola scoppiò un caso e io, all’improvviso , finii al centro dell’attenzione .

Per una bambina timida qual’ero fu un’occasione per relazionarmi con più disinvoltura .

Da lì in poi mi sono aggrappata a questa capacità facendone il centro della mia vita

La tua prima opera?

Il primo quadro che ho realizzato con consapevolezza risale al periodo del liceo. Non lo possiedo più, fu anche la prima tela venduta.

Per fare arte bisogna averla studiata?

Non solo, ma credo sia necessario comprendere con quale mezzo ci si stia esprimendo e di conseguenza un minimo di preparazione forse è indispensabile per essere efficaci .

Come scegli cosa ritrarre ?

Ritraggo persone, l’essere umano è una fonte inesauribile di stimoli .

In genere è l’insieme tra aspetto fisico e personalità che cattura la mia attenzione e che poi cerco di riportare sulla tela

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Con il sorriso e con molta dolcezza ricordo gli incontri per il progetto di ritrattistica degli ultimi partigiani italiani ancora in vita  .

Conoscere e ritrarre delle persone così speciali rimane come una delle cose che più emozionanti mai fatte .

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Tanti sono gli artisti che avrei voluto conoscere forse, per quella che è la mia ricerca attuale,  scambierei volentieri due chiacchiere con John William Waterhouse.

Gli chiederei di lasciarmi guardare mentre dipinge .

Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?

Vorrei poterle dire di godere di più della sua giovinezza e di ciò che è … la consapevolezza purtroppo arriva solo con gli anni …

Quanto conta la comunicazione ?

È fondamentale!!!

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

Posso parlare solo di ciò che conosco e dunque di pittura figurativa contemporanea e certamente non è così denigrata e ignorata come in Italia

Cos’è per te l’arte?

È la forma di comunicazione che ho scelto di utilizzare per dare voce a ciò che non so esprimere verbalmente .

È una necessità ed una ossessione …

Cosa ti aspetti da un curatore ?

Attenzione , rispetto e valorizzazione del mio lavoro

Cosa chiedi ad un Gallerista ?

Rispetto e capacità di valorizzare e vendere il mio lavoro

Quanto contano per te la luce e il colore?

La pittura figurativa , così com’è stata codificata nell’area Europea dal rinascimento in poi, è un linguaggio unico nel panorama della cultura mondiale perché si esprime attraverso la creazione di illusorie immagini tridimensionali che mirano ad imitare la realtà  .

È la luce , dunque , che definisce la forma il colore nè è una conseguenza naturale .

Grazie Antonella per il tempo a noi dedicato

Alessio Musella

Intervista in collaborazione con Figurabilia evento Ideato dalla stessa Antonella Cinelli

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