GRAZIA VARISCO. A NODO MIO, dal 5 dicembre al 25 febbraio, in mostra alla Babs Art Gallery la collezione di gioielli d’artista disegnata da una protagonista dell’arte contemporanea italiana.

GRAZIA VARISCO
GRAZIA VARISCO

Nuovo appuntamento di rilievo alla Babs Art Gallery di Milano-spazio espositivo riservato alla migliore produzione di gioielli d’artista–con la personale di Grazia Varisco(Milano, 1937)dal 5 dicembre al 25febbraio 2025.

L’esposizione raccoglie una dozzina di sculture da indossare tra prototipi storici e creazioni appositamente realizzate per la mostra.

Si tratta di un evento eccezionale perché Grazia Varisco non aveva mai reso fruibili i suoi pezzi storici, fino ad oggi conservati nel suo archivio, né tantomeno realizzato-aiutata da un orafo-gioielli per il pubblico.

Questi pezziraccontano il rigore formale dell’artista, che ha esordito alla fine degli anniCinquantanelcontesto dell’Arte cinetica e programmata,perseguendo una poetica limpida e coerente, incentratasull’analisi delle relazioni spazio-tempo, forma e pensiero.

Nella sua lunga carriera ha raccolto riconoscimentiimportanti: tre volte invitata alla Biennale di Venezia(1964; 1986; 2022),ha esposto alMoMA di New York, al Centre Pompidou e a Documenta, ricevendoi premidell’Accademia Nazionale di San Luca (2007) e Antonio Feltrinelli (2018).

Grazia Varisco si è dedicata alla produzione di gioielli, in modo sperimentale, fin dagli anni Ottanta, provando materiali inconsueti come ad esempio le lamine di alluminio per lampade.

Ne sono nati pezzi in cui emergeil suo gusto per ilgioco e per il caso, tradotto in forme inattese e ammalianti.Il gioiello,spiegal’artista,“deveesseremotivodi“gioia”,dicompiacimentodelpensierolibero che sceglie ilbello da esibire e lo esplicita in un oggetto da indossare: direi, più correttamente, unornamento della mente”.

Per questoVariscoimpiega argento, oro, brillanti, ma anche alluminio e rutenio,dando vita a formeinapparenteevoluzionecontinua.Una dinamicità che si legge bene nei gioielli in mostra, frutto di un lungo lavoro: “A nodo mio”(2022-2024),da cuil’esposizioneprende il nome,sonoduecollaned’argentoedueorecchini d’oro (ciascunoin edizionidi 9 pezzi) che racchiudono tutta la sofisticata semplicità delsuopensiero.

Le lamine metalliche sono tagliate e ripiegate in un’alternanza di sospensione e leggerezza che richiamai segni puliti e precisi delle sue sculture Meridiane(1974).

Lo stesso principio di Penta(2024),in argento satinato che ha forme geometriche e rigorose.

Qui si ammira il processo di creazione che esalta il ritmo, la perfezione degli incastri, le vibrazioni di luce, in un’armonia quasi musicale.

I gioielli di Grazia Varisco sono generati da una matrice ideale, una griglia di pensiero solida che si arricchisce e evolve continuamente.

Plié demi-plié (2024),orecchini e collana in argento e rutenio, sono un omaggio alla danza e alla leggerezza e riprendono la ricerca maggiore dei suoi Gnomoni (1975-1982).

Le formegeometriche ripiegate su se stesse,si muovono diventando tridimensionali e mosse, catturando lo sguardo.

Una semplicità e un rigore che ritornano anche nella collana Tre più tre(2024)in argento e brillanti, dove le superfici leggere chesisovrappongono elegantemente riportano alla memoria la serie delle Extrapagine(1974-1982), realizzate con fogli di carta e quaderni.

D’alta parte, come spiega l’artista “i miei progetti sono fortemente interconnessi tra loro, spesso uno ha in sé l’idea germinativa del successivo: l’ispirazione nasce dal fare con le mani, l’approccio progettuale si fa gestuale, manuale e materico.

Il pensiero certamente vince e determina tutti gli sviluppi, maèil fare chepermette l’elaborazione. Il tattoèun senso fondamentale, ho sempre invitato lo spettatore a“toccare”leopere con le mani”.

Come di consueto, in coerenza con la linea curatoriale di Babs Art Gallery, alle pareti dello spazio espositivo sarà possibile ammirare una selezione di lavori dell’artista che rendono ancora più leggibile la continuità di pensiero tra le sue opere e questa eccezionale collezione di gioielli scultura.

La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo con un testo critico della storica dell’arte e curatrice Paola Stroppiana

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