Simona Occioni e l’Arte…

simona occioni
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Intervistiamo volentieri una professionista del Mondo dell’Arte, Simona Occioni, cofondatrice della Fondazione Mazzoleni della quale oggi è Presidente, dal 2002 è curatrice e direttrice artistica di importanti eventi d’Arte Contemporanea in Italia e all’estero e Co founder anche della Piattaforma www.artonline20.com.

Come sempre lasciamo che sia lei a raccontarsi attraverso le risposte alle nostre domande

Il tuo primo contatto con l’arte?

Tutto è cominciato più di vent’anni fa… quasi per gioco o per meglio dire per hobby, ho iniziato a frequentare lo studio di un’insegnante dell’Accademia di belle arti G. Carrara a Bergamo, nonché nota restauratrice di stampe antiche.

Nel suo studio ho appreso come distinguere un’acquatinta da un’acquaforte, ho imparato a “pulire” le stampe antiche e a scegliere il passe-partout più adatto per poterle incorniciare: direi quindi che, anche se ora sono gallerista e imprenditrice, sono partita anche io dalla base!

Mi piaceva così tanto l’atmosfera che respiravo in quell’ambiente, il profumo della cera, l’odore dei libri… era tutto così pieno di storia, così ricco di cultura!

Ogni tanto capitava anche di dialogare con qualche artista contemporaneo bergamasco, qualcuno che passava di là, anche solo per un saluto e due chiacchiere, oppure per avere un consiglio su quale vernicetta usare per fissare il dipinto sulla tela senza renderlo troppo lucido.

Tutto questo mi ha portata piano piano ad appassionarmi a tutto ciò che faceva parte del mondo dell’arte.

In un primo tempo ho sviluppato una passione piuttosto superficiale, solo come spettatrice, ma successivamente, partecipando alle mostre, visitando le fiere del settore (prima di antiquariato e poi di Arte contemporanea) e frequentando gli studi degli artisti ho cominciato anche ad interessarmi all’aspetto economico, acquistando le prime opere fino a creare la mia attuale collezione.

Nel 2006 ho aperto i battenti della mia prima Art Gallery, quella che ora è la sede della Fondazione Mazzoleni ad Alzano Lombardo e della quale sono l’attuale Presidente.

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Ho capito che l’arte sarebbe diventata la mia professione solo nel corso degli anni, quando ho iniziato ad unire la mia più grande passione con il business ed è per questo che il mio lavoro ad oggi, permettendomi di alimentare l’amore che provo per l’arte contemporanea, continua a darmi così tante soddisfazioni.

La Fondazione Mazzoleni mi consente di svolgere principalmente l’attività di talent scout e quindi di sviluppare e di arricchire ciò che più mi appassiona.

Fondata nel 2014 con lo scopo di sostenere l’arte e la cultura italiana nel mondo, organizza durante l’anno diversi eventi culturali non solo con artisti di caratura internazionale, ma dedica grande attenzione anche agli artisti emergenti, seguendoli nel loro processo di evoluzione artistica e professionale.

Ogni anno pianifichiamo numerose mostre d’arte ed eventi culturali in location di prestigio come musei, castelli o luoghi di culto che permettano agli artisti selezionati di potersi promuovere e mettere in mostra le proprie opere.

Inoltre è nata da poco anche ArtOnline20.com, la nuova sfida online di cui sono la co fondatrice.

Essa si pone come obiettivo lo sviluppo di una rete globale che metta in contatto artisti, galleristi, art dealer, architetti, interior designer e collezionisti con lo scopo di promuovere e valorizzare un’offerta straordinaria di opere d’arte su una platea Internazionale.

www.artonline20.com, un E commerce, un market place, insomma, una galleria online, al passo con i tempi del mondo digitale e web; un nuovo modo di proporre e di valorizzare l’arte italiana nel mondo.

Attualmente al suo interno si possono trovare un centinaio di artisti e circa duemila opere di vario genere, spaziando dalla pittura alla scultura, dall’arte digitale alla fotografia fino ad arrivare addirittura ad oggetti di design.

Ad ogni artista viene dedicata una pagina con la biografia, le foto e i video personali, le didascalie, i prezzi e un minimo di dieci opere con le schede tecniche che giornalmente vengono sponsorizzate attraverso le nostre campagne social e, a turno ogni mese, pubblicati con una pagina dedicata sulla rivista leader nel settore, Arte Mondadori.

Come scegli i progetti o gli artisti da seguire?

Per la scelta dei progetti e degli artisti in generale non c’è una regola, tutto nasce dall’intuito e dalla sensibilità sviluppati grazie all’esperienza coltivata negli anni di lavoro.

Oltre a questo, devo sempre tenere in considerazione che per la mia attività è molto importante viaggiare ed essere aggiornati sulle tendenze del momento.

L’arte contemporanea, come la moda, come la musica, appartiene ad uno di quei settori di tendenza in cui è necessario essere costantemente “al passo con i tempi” anche in base alle richieste di mercato.

Difatti, durante la scelta dei nuovi progetti o degli artisti, mi capita spesso di sentirmi come una stilista di moda quando deve pensare alla collezione dell’anno successivo.

In questo specifico momento post pandemico dovremo considerare che la popolazione avrà la necessità di tornare al colore, alla bellezza, e perché no, alla leggerezza di una vita un po’ più spensierata.

Avremo senz’altro la necessità di ritrovare un po’ di stile Pop in tutte le cose che facciamo e l’arte ne farà da traino. Inevitabilmente, come è sempre successo nella storia, dopo ogni evento dannoso c’è la rinascita che comportata cambiamenti nella vita sociale e l’arte, anche questa volta, sarà la “protagonista” di questo rinascimento.

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Amo più di tutti il periodo del Futurismo Italiano: è stato il movimento letterario, culturale, artistico e musicale dell’inizio del xx secolo che ha avuto enorme influenza in ogni forma di espressione, a partire dalla pittura, la scultura, la letteratura, la musica, il teatro, la fotografia, l’architettura, la danza, il cinema e perfino la gastronomia.  

È stato uno di quei movimenti che ha segnato la rottura con il passato e con la tradizione e ha abbracciato, al contrario, una nuova realtà basata sul progresso, sull’esaltazione della modernità e sul dinamismo.

Vorrei fare un tuffo nel passato, essere una gallerista di quei tempi e conoscere in particolar modo Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Carlo Carrà per poter chiedere loro come hanno potuto essere così lungimiranti, come sono riusciti ad avere un’influenza così importante, non solo in Italia ma in tutto il mondo e per mostrare loro la mia ammirazione per il loro coraggio nel “buttarsi” in qualcosa di nuovo, staccandosi completamente dalla tradizione, ai tempi la loro ancora.

Quanto conta la comunicazione ?

Il mondo ha cambiato velocemente i paradigmi della comunicazione e dell’approccio all’acquisto di beni e servizi: i social e il web hanno reso possibile anche ad un singolo negoziante di offrire prodotti nei mercati dell’altra parte della terra e per questo credo che la comunicazione sia fondamentale.

La comunicazione, ad oggi, vivendo nell’era digitale, è in tutto quello che facciamo: possiamo fare la spesa stando coricati sul letto, possiamo chiamare, o addirittura videochiamare l’amica che sta dall’altra parte del mondo e, con un semplice click possiamo acquistare qualsiasi cosa.

Purtroppo però, è quasi impercettibile la differenza tra una comunicazione fatta in modo corretto e quella fatta in modo scorretto e proprio per questo è molto importante affidarsi a dei professionisti del settore capaci di curare ogni singolo dettaglio, soprattutto quando si tratta di acquistare opere d’arte.

Oggi consiglieresti l’acquisto di un emergente come investimento?

Ho sempre sostenuto gli artisti emergenti e da qui nasce il mio impegno alla programmazione di eventi d’arte, alla realizzazione di cataloghi, alla ricerca costante di nuove risorse con l’obbiettivo di investire sulla promozione e sulla valorizzazione di giovani talenti e di sostenerne la vendita.

Consiglio sempre ai miei collezionisti di seguire l’istinto perché acquistare un’opera d’arte significa, prima di tutto, appropriarsi di qualcosa che trasmette emozione.

I collezionisti del passato, coloro che oggi possiedono opere importanti, hanno acquistato senza preoccuparsi di investire, ma semplicemente affidandosi al loro intuito spesso sostenuto da un gallerista di fiducia.

Credo che la galleria abbia un ruolo molto importante in questo, anzi direi quasi fondamentale e altrettanto importante è la collaborazione tra professionisti del settore.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

Ogni singola persona percepisce l’arte a modo suo e per questo mi risulta difficile rispondere a questa domanda poiché mi porterebbe a generalizzare.

Lavorando per più di 20 anni a contatto con un pubblico straniero, principalmente russo, cinese, arabo e americano, ho notato però che l’arte all’estero è molto ricercata e valorizzata, soprattutto quella italiana.

Al contrario spesso in Italia si tende a dare poca importanza ai capolavori da cui siamo circondati, forse perché tendiamo a darli per scontato.

Da qui infatti mi riaggancio alla filosofia artistica di Christo, artista ed esponente del Noveau Realisme, il quale impacchettava temporaneamente monumenti della natura o fatti dall’uomo in quanto l’oggetto nascosto avrebbe permesso agli spettatori di rivalutare lo stesso monumento, avrebbe ricordato quanto grande fosse il suo valore se non ci fosse più stato.

Per cui a mio parere, dovremmo imparare a valorizzare di più il nostro patrimonio artistico e culturale invidiatoci dal mondo.

Cos’è per te l’arte?

Faccio parte del mondo dell’Arte da diversi lustri e a questa domanda aperta fatico a trovare una risposta che racchiuda tutte le sfaccettature dell’arte. Frequentando mostre, fiere, musei, gallerie e studi degli artisti, ci si accorge che non ci sono limiti o perimetri che la definiscano. Sono convinta che, paradossalmente, tutto inizi proprio dal binomio vita e bellezza, sinonimi del termine ARTE. L’arte è in ogni cosa, in qualsiasi materiale e forma. Può risultare impercettibile ad una parte dei sensi come la musica e può trattare qualsiasi tema, dal più banale a quelli più articolati, può svilupparsi ovunque ed è nell’animo di ognuno di noi. Pochi riescono a trovare la “chiave” per liberarla e lasciarla dominare. Molti la sanno apprezzare nelle sue forme, ma nessuno può negarla completamente perché l’arte si trova in tutto ciò che susciti un’emozione, anche se la nostra mente non riesce a darne una spiegazione. Sono fermamente convinta che il “blocco” causato dalla pandemia, che ha messo in serie difficoltà le economie mondiali (creando demoralizzazione e negatività) e ha spento la creatività in molti settori, creerà l’effetto fionda: appena ci libereranno di questo male anche grazie ai vaccini, il tutto ripartirà con pieno vigore ed entusiasmo.

Per proporre arte  bisogna averla studiate?

A questa domanda credo di aver già risposto all’inizio di questa intervista raccontando in che modo io mi sia approcciata all’arte.

Sicuramente studiare arte è importante per farsi una cultura generale di questo enorme settore ma alla base deve esserci tanta passione e tanta esperienza.

Questa “legge” in realtà vale per tutti i settori ma in particolar modo per questo perché l’arte non può e non deve essere racchiusa e studiata solo da dei manuali ma è necessario viverla in tutte le sue sfaccettature e attraverso tutte le emozioni che riesce a suscitare. Per questo motivo la mia risposta è no, per proporre arte non bisogna averla “solo” studiata ma bisogna amarla e in parte io spero di esserne un esempio.

Grazie per l’interessante chiacchierata

Alessio Musella

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