“NFT: 4 cose essenziali che i fotografi non hanno ancora capito”, riflessioni di Luca Vehr.

luca vehr
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Stiamo assistendo all’assalto degli “NFT (Non Fungible Token)” ormai da mesi, ma c’è ancora molto scetticismo quando parliamo di Arte e Fotografia.

Dal canto nostro qualche perplessità è normale continui a persistere, soprattutto da parte di chi, i grandi collezionisti fino a qualche anno fa, rientra nella fascia di età tra i 50 e gli 80, gente che percepisce giustamente il valore di un oggetto , tanto più un’opera d’arte, toccabile….

Ricordiamo anche, che quando parliamo di Fotografia, ancora oggi ci sono persone che faticano a comprendere il mercato delle immagini vendute con coefficienti importanti , proprio perchè riproducibili, in teoria all’infinito.

Ad ogni modo, quando troviamo post sui social che possono in qualche modo essere di aiuto nel approcciarsi a questo nuovo “concept art”, li trasformiamo in articolo per renderlo meglio indicizzabile, ovviamente lasciano la firma di chi lo ha scritto.

Di seguito le considerazioni di Luca Vehr, buona lettura :

1)Non è vero che gli NFT (Non Fungible Token) sono solo immagini jpeg che possono essere facilmente «screenshottate» (quindi rubate).

Se vai al Louvre e scatti una foto della Gioconda, non significa che possiedi anche tu una copia originale della Gioconda.

Significa solo che hai una foto della Gioconda (senza alcun valore).

2) Non è vero che sono una bolla speculativa che presto si sgonfierà.

La verità è che tutte le novità dirompenti e rivoluzionarie vengono dapprima demonizzate e osteggiate, poi ignorate, poi accettate… infine adottate in massa.

La gente all’inizio ha sempre paura di ciò che non conosce fino in fondo.

3) Non è vero che sono adatti solo a chi fa arte digitale, video, new-media, o roba simile… e che quindi non vanno bene per chi realizza arte fisica.

Alcune delle vendite più consistenti di NFT nel mondo dell’arte riguardano proprio le opere fisiche (stampe fotografiche numerate, pitture, sculture), e non solo quelle digitali.

4) Non è vero che sono roba complicata per smanettoni o nerd, con un gergo incomprensibile (crypto, blockchain, token, ecc..)

Oggi puoi creare il tuo NFT in meno di 5 minuti senza saper programmare, facendo semplicemente “DRAG & DROP”.

Come avrai capito, insomma, c’è molta disinformazione in giro su questo argomento.

Tutto sta nel comprendere a fondo questa nuova tecnologia, e avere una strategia “efficace” per sfruttarla al meglio.

Luca Vehr

www.lucavehr.it

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