Millo, professione: Street Artist !

Millo
Millo

Pugliese di nascita e pescarese di adozione, lo street artist Francesco Camillo Giorgino (in arte Millo), si è fatto notare a livello internazionale per quelli che non sono solo murales ma vere e proprie opere di ingegno e poesia, pieni di dettagli, che di solito occupano intere facciate di palazzi, denotando anche forte impegno, dedizione e passione per il suo lavoro.

Lascio volentieri a Millo il piacere di raccontarsi rispondendo alle nostre domande:

Il tuo primo contatto con l’arte?

Ho sempre disegnato.

Sin da quando ero bambino per me il disegno è stata un’isola felice in cui rifugiarmi, con il tempo semplicemente questa passione ha preso il sopravvento sul resto;

Quando hai capito che l’arte sarebbe diventata da passione a professione?

Nel momento in cui ho iniziato gradualmente ad accantonare i miei lavori da architetto e a dedicare sempre più tempo all’arte, ho intuito che era la mia strada, e così piano piano, sono arrivati i primi riconoscimenti, i primi “lavori” importanti ed è allora che ho compreso che stavo facendo della mia passione la mia professione.

La tua prima opera? 

Probabilmente sul muro di cinta di casa di mia nonna quando ero un bambino, un bel disegno perimetrale!

Per fare arte , bisogna averla studiata? 

No. Io non ho frequentato scuole d’arte, ma in un certo qual modo forse ho recuperato all’università studiando architettura, anche se non ne sono così convinto. Se penso alle scuole d’arte, come il liceo artistico o l’accademia è innegabile che possano aiutare moltissimo nella formazione, ma allo stesso tempo, la tecnica e lo studio non sono nulla se non si ha qualcosa da condividere.

Come scegli cosa ritrarre ?

Ogni murale per me ha una sua vita.
Lascio solitamente ispirarmi dalla città e nello specifico dal quartiere che ospiterà la mia opera.
Sono solito essere invitato a prendere parte a festival dedicati alla street art, quindi non appena ricevo le immagini delle pareti disponibili, faccio molte ricerche sulla storia, le vicende e le peculiarità del quartiere in cui mi sto per recare.
Inoltre collaborando per l’appunto con i festival, solitamente gestiti da realtà cittadine, tante volte, lo stimolo, o l’ispirazione generale, viene data proprio da loro.

Ad ogni modo cerco sempre di creare qualcosa di unico in cui gli abitanti del posto possano ritrovarsi e allo stesso tempo in cui tutti, anche le persone che non vedranno mai la mia opera dal vivo, possano rispecchiarsi.

Un aneddoto che ricordi con il sorriso ?

Ne ho tantissimi, di sicuro non posso non citare tutte le volte che mi hanno offerto il caffè in quota, semplicemente aprendo la finestra e trovandomi lì sospeso con il cestello.

Se potessi incontrare un artista del passato , chi e cosa gli chiederesti?

Mi piacerebbe incontrare Oscar Niemeyer e chiacchierarci liberamente, come fosse un vecchio amico.

Se incontrassi te stesso a 18 anni cosa ti consiglieresti ?

Di velocizzare gli studi!

Quanto conta la comunicazione ?

E’ fondamentale.
Personalmente mi permette di far viaggiare le mie opere da un capo all’altro del mondo, raggiungendo persone, condividendo emozioni che non potrei mai pensare di avere diversamente.

Che differenza c’è, nella percezione dell’arte tra Italia e estero?

In Italia l’arte è ancora vista come un hobby, specie nel mio campo. Tante, troppe volte quando ho detto di essere un artista mi è stato prontamente chiesto quale fosse il mio lavoro vero.

All’estero, generalizzando, non mi è mai capitato.

Cos’è per te l’arte? 

E’ ciò che mi fa stare bene.

Sembra davvero una affermazione scontata, ma non credo riuscirei mai a poterne fare a meno.

Cosa ti aspetti da un curatore? 

La capacità di prendersi davvero cura di qualcosa, di avere delle idee e dei progetti, ma soprattutto una visione d’insieme da condividere.

Cosa chiedi ad un Gallerista? 

Onestà e la volontà di costruire qualcosa di unico insieme. 

Fortunatamente nel mio caso ho avuto il piacere di collaborare solo con persone a cui non c’era nemmeno il bisogno di chiedere.

Quanto contano per te la luce e il colore? 

Negli ultimi anni entrambi stanno avendo una forte importanza nei miei lavori.

Essendo partito dal semplice bianco e nero, ogni aggiunta di colore o di luce ha donato ai miei lavori non solo tecnicamente una maggiore bellezza, ma anche una lettura delle opere completamente differente.

In questo periodo a che progetto stai lavorando?

In questo momento mi trovo a Tahiti, sto realizzando assieme ad alcuni artisti locali un grande progetto di riqualificazione cittadina. 

Una volta a casa invece, dopo un sano riposo credo mi dedicherò ad alcuni progetti europei ed infine nei mesi più freddi probabilmente lavorerò nel mio studio.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato

Artae Misia

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