Marzia Ratti: un viaggio nel subconscio.

Marzia Ratti
Marzia Ratti

L’arte è uno dei mezzi più potenti per dare forma a idee, emozioni, sogni e riflettere la propria interiorità.
Basti pensare al celebre romanzo “Il ritratto di Dorian Gray” in cui Oscar Wilde trasforma un ritratto nella rappresentazione dell’anima tormentata del protagonista.

È un’immagine letteraria che permette di riflettere sull’intimo rapporto che si instaura tra l’umanità e l’arte.

Gli artisti raccontano le proprie storie, comunicano i propri valori: lasciano sulla tela parte della loro anima.

Questo viaggio nel subconscio è quello di cui ci parla l’artista Marzia Ratti. Infatti, quest’ultima si focalizza proprio sull’interiorità, la spiritualità dell’uomo, i sentimenti…
Così Marzia rappresenta l’uomo in tutte le sue sfaccettature, evidenziandone dubbi, perplessità, insicurezze e soprattutto quel senso di “inadeguatezza” che vive ogni giorno all’interno di una società sempre più evoluta, proiettata in questa continua corsa verso il progresso.

Si pone l’obiettivo di far capire che alle volte questo progresso può essere una minaccia: le nuove tecnologie non fanno altro che distanziarci ulteriormente.

Infatti, in molte delle sue opere si riscontrano serie di clonazioni, oltre all’utilizzo di elementi
stampati in plexiglas e policarbonato, con lo scopo di denunciare la potenza di questi nuovi apparecchi che possono essere molto pericolosi.

A tal proposito sono significativi alcuni suoi capolavori come “Deep Red” (dove all’interno di un percorso luminoso atomico pulsa un cuore rosso cibernetico), “NewLife Forms” (dove viene rappresentato un feto cibernetico)…. Tutte queste opere fanno parte di un progetto artistico chiamato Not for Sale attraverso il quale l’artista vuole comunicare un messaggio importante.

Marzia illustra così una realtà particolarmente inquietante dove le future generazioni vengono viste all’interno di una dimensione meramente scientifica e il sesso non sarà più visto come qualcosa di legato al sentimento amoroso e passionale, tutto diventa un esperimento scientifico e viene razionalizzato.

L’artista riflette sul fatto che ad oggi si sia persa parte di quella umanità, quel dialogo genuino e spontaneo che dovrebbe caratterizzare la nostra esistenza.

Egoismo e ipocrisia sono la nuova epidemia che ha colpito i cittadini che sono sempre pronti a giudicarsi l’un l’altro.

Osservare un’opera di Marzia Ratti significa entrare in un’altra dimensione: quella della propria coscienza.

Ognuno di noi è invitato ad analizzare il proprio io, il pensiero per poi definire principi e ideali e battersi per quest’ultimi, in una società in cui sembriamo tutti vittime dell’omologazione.

Andrea Lacoppola

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