La mostra, intitolata La dimensione aurea di Gio’ Pomodoro, potrà essere visitata fino 18 luglio, con un vernissage sabato 10 luglio (ore 18).
In questo nuovo percorso espositivo le sculture gioiello dialogano con una selezione di piccole opere per sottolineare l’assoluta importanza che l’artista attribuiva al progetto e all’ideazione, fasi imprescindibili da cui partire per la creazione delle sue opere.
L’attività orafa di Gio’ Pomodoro, estesa durante tutto l’arco della propria carriera artistica, va di pari passo con quella scultorea.
Dai primi gioielli degli anni ‘50, con i quali partecipa alla Biennale di Venezia del 1956, la produzione orafa del Maestro Gio’ Pomodoro si sviluppa autonoma e costante nei decenni, spesso anticipando gli esiti della pratica scultorea.
Pomodoro applica l’antichissima tecnica della fusione dell’oro colato negli ossi di seppia scavati in negativo, ottenendo delle particolari texture sulle superfici,
Pomodoro seppe sfruttare appieno l’ampia conoscenza delle tecniche orafe apprese negli anni della formazione, applicate sia in autonomia sia in collaborazione con grandi artigiani orafi, in particolare con i Fusari, padre e figlio, di Graffignana presso Lodi,
L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione dell’Archivio Gio’ Pomodoro di Milano e ad alcuni prestatori privati, con il patrocinio del Comune di Forte dei Marmi.
La mostra presenta 14 gioielli,
Ogni opera disegnata come ha ricordato il figlio Bruto Pomodoro, è concepita dal padre in primis a mano libera, in totale libertà segnica, successivamente progettata a tecnigrafo, secondo le leggi della Sezione Aurea,
Ogni disegno preparatorio diventa opera a sé stante, che vive di vita propria per l’alta qualità pittorica che contraddistingue il lavoro del maestro marchigiano.
Acquistare un gioiello scultura di Giò Pomodoro significa possedere un pezzo di storia del design Italiano, un’opera d’arte unica e irripetibile, che porta con se una vita da raccontare….
