Una perdita importante quella di Giuliano Matteucci, morto nella sua casa di Viareggio all’età di 78 anni. Nella città della costa aveva fondato Il Centro Matteucci per l’Arte Moderna, un punto di riferimento per lo studio e la catalogazione e la consulenza peritale sulla pittura italiana del XIX e XX secolo, che ospita anche la Fondazione Matteucci per l’arte moderna, punto di riferimento in materia di conservazione, gestione e promozione di mostre sull’arte dell’Otto-Novecento. Critico d’arte, studioso, attento, preparato e schivo, era uno dei massimi esperti dei Macchiaioli, la prima avanguardia europea, e di tutto quel mondo che ruotava intorno al movimento e che ne seguì gli esiti.
Fino all’arrivo della pandemia la palazzina viareggina liberty è stata un grande punto di incontro di mostre molto curate e attente al territorio.
Tra le mostre organizzate dal 2010 ricordiamo Da Fattori a Casorati. Capolavori della collezione Ojetti (2010, mostra inaugurale); Genio dei Macchiaioli: Mario Borgiotti occhio conoscitore anima di collezionista (2011); Borrani al di là della Macchia: opere celebri e riscoperte (2012); I Macchiaioli per l’Orangerie. Opere in anteprima (2013); Prima e dopo la Secessione Romana. Arte in Italia 1900-1935 (2013); Moses Levy. Luce Marina.
Una vicenda dell’arte italiana 1915-1935 (2014); Silvestro Lega. Storia di un’anima. Scoperte e rivelazioni (2015); Il tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al mondo nelle collezioni Borgiotti e Piceni (2016); Il Secolo breve. Tessere di ‘900 (2017); Oscar Ghiglia. Classico e moderno (2018).
Recentemente tra l’altro aveva contribuito all’organizzazione di una serie di mostre dedicate ai Macchiaioli.
Resta Elisabetta Palmieri Matteucci, storica dell’arte, un corso in marketing artistico presso la SDA Bocconi di Milano, e una laurea all’ateneo pisano in Storia dell’Arte Contemporanea, responsabile del coordinamento scientifico dell’Istituto Matteucci; esperta di cultura figurativa italiana della seconda metà dell’Ottocento.
