Le opere di Bianca Beghin presenti alla collettiva “Reinassance” ad Ascona dal 4 al 30 Giugno a cura della Fondazione Mazzoleni.

Bianca Beghin
Bianca Beghin

Presso la sede della Fondazione Majid ad Ascona , Svizzera dal 4 al 30 Giugno 2022, sarà possibile visitare la collettiva “Reinassance” a cura della Fondazione Mazzoleni.

La pittrice Veneta nasce autodidatta per poi perfezionarsi negli ultimi anni attraverso la frequentazione di laboratori d’arte oggi porta avanti  una sua ricerca personale che l’ha portata all’uso di tecniche diverse.

Bianca Beghin sarà presente con 3 opere

Fremiti, 120 x 100, Tecnica Mista , 2021

Abbandonarsi, 100 x 80, Tecnica Mista , 2020

Dono di Memoria, 100 x 80, Tecnica Mista , 2020

Una domanda posta all’artista : Come scegli cosa ritrarre?

In questi anni, il soggetto principale delle mie opere è l’albero, essenza della Natura, nucleo necessario senza il quale non ci sarebbe vita ed espressione dello scorrere del tempo.

Con le mie opere, cerco di rendere omaggio alla magnificenza della Natura, spesso violentata dalle mani dell’uomo che, consapevolmente o no, sta producendo effetti catastrofici sul nostro pianeta.

Sono rimasta impressionata e colpita dalla tempesta Vaia che il 29 ottobre 2018 ha distrutto boschi alpini del Veneto, dove vivo, del Trentino e Friuli.  

14 milioni di alberi caduti, in prevalenza abeti rossi, su una superficie di oltre 40 mila ettari. Ecco cosa lascia il furore di una natura non rispettata che si ribella.

La Natura non è esterna all’uomo, come diceva Gabriele d’Annunzio, credo in una specie di identificazione uomo-natura, in una fusione di sensi tra l’elemento umano e quello naturale, vivo e in continuo movimento.

Le emozioni forti vissute mi hanno coinvolta, interrogata e costretta a dare un contributo personale attraverso le mie opere.

E’ proprio attraverso gli alberi, metafora di vita, che, con l’aiuto dei colori e della luce, posso esprimere sentimenti fisici e spirituali come il Furore, la Quiete, la Passione, lo Stupore o il Silenzio che canta.

Non cerco però una semplice raffigurazione degli alberi, vorrei, soprattutto, trasmettere  la voce della natura e il respiro delle mie emozioni, l’atmosfera che mi colpisce, la miscela di luce e oscurità che mi avvolgono in determinati luoghi.  

Cerco il sussurro della mia anima attraverso i colori che molto spesso scelgo al momento, proprio perché scaturiscono dall’interno.

Queste emozioni diventano un valore collettivo se solo riusciamo ad avvicinarci alla natura con animo sincero, consapevoli che l’ambiente è un bene individuale e collettivo da salvare.

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