Cutro, 26 Marzo: Adele Ceraudo raccoglie  l’invito di Giancarlo Cauteruccio:

adele ceraudo
Giancarlo Cauteruccio

E’  arrivato il giorno per celebrare sulla spiaggia di Steccato di Cutro la messa laica dopo il naufragio del 26 febbraio scorso.

Giancarlo Cauteruccio dopo dopo 40 trascorsi a Firenze dove, da attore, drammaturgo e regista ha fondato la compagnia Krypton anticipando il connubio stretto tra teatro e tecnologia  è tornato nella sua Calabria.

La spiaggia di Cutro diventa protagonista  ,dove i resti dei naufraghi  ci inchiodano alla verità indicibile e semplice: La mia terra è dove poggio i miei piedi, il diritto allo spostamento, all’esilio, è antico come l’essere umano che ha iniziato il suo viaggio nel mondo da nomade. ARITHMOS KR46M, KR14F9 (dove KR sta per Crotone, 46 per quarantaseiesima vittima, M per maschio e 0 per un neonato che non ha neanche raggiunto il primo anno di età e la seconda sigla rimanda al quattordicesimo morto, una bimba di 9 anni) è il titolo di una performance che ha chiamato a raccolta tutti gli artisti calabresi e non solo

Non poteva mancare all’appello Adele Ceraudo, artivista da sempre, Calabrese di nascita, ma cittadina del Mondo.

Un’espressione del volto, la sua, forte, fastidiosa, torsioni tra corpi che raccontano attraverso le  immagini, dolori, esperienze vissute sulla pelle…

Adele Ceraudo dimostra, attraverso le sue opere, parte del suo cuore, della sua anima, del suo pensiero e soprattutto del suo tumultuoso passato che si unisce alla sofferenza delle donne , costrette a lasciare la propria terra, tenendo in grembo il frutto della loro anima, pronte a sacrificarsi per un futuro , del quale niente conoscono…

L’opera donata da Adele Ceraudo non a caso la prima del suo percorso artistico, oggi è legata alla performance InVeloAzione che prende forma a novembre in seguito alle proteste in Iran.

Nasce da un bisogno, da un sentire comune e una forma di reazione che si trasformo in azione creativa, artistica, una urgenza di dire e di riflettere, andando aldilà di quegli avvenimenti.

La performance di pittura si è trasformata in performance dal vivo con il pubblico nella sua Galleria AC di Cosenza, coinvolgendo altre figure con cui, in pochi giorni, ha preso forma il progetto.

Ivana Russo ha curato il video e l’allestimento dello spazio, Teresa Scaglione le coreografie e il testo utilizzato nel video di cui è anche voce off, Adolfo Morrone le musiche.

Dalle 11.30 di domenica 26 marzo a un mese esatto da quella strage che a oggi ha fatto 88 vittime insieme costituiranno l’ossatura di un’azione teatrale che nel pomeriggio, dalle 17.30 in poi, avrà il suo akmé.


(tratto da Alì dagli occhi azzurri)

«Un testo – spiega Cauteruccio che lo ha scelto – straordinariamente anticipatorio in cui Pasolini profetizzava quanto sta regolarmente avvenendo.

Noi saremo lì il 26 per parlare di accoglienza per rendere testimonianza attiva davanti a un evento tragico che non può essere dimenticato e che riduce le storie di questi bambini e di queste bambine di questi nostri fratelli arrivati da Oriente in numeri, codici che di loro non rivelano nulla.

Non è un caso che il titolo dato alla performance che vedrà l’Orchestra della Calabria intonare il Requiem di Verdi sia quell’ARITHMOS KR46M, KR14F9, che ci rammenta la tragica numerazione delle vittime e rende evidente la ribellione del numero, inteso in senso Pitagorico come principio regolatore del mondo, che nell’oggi si è svuotato di senso». 

Nella società delle borse che affondano, delle statistiche e dei morti in mare che diventano sigle stanno lì a ricordarci che tutti noi abbiamo abdicato alla qualità in funzione della quantità.

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