Quando la fotografia diventa arte? Domanda alla quale difficile rispondere….
NELL’800 la sua nascita ha suscitato non poco scompiglio…
Oggi? Oggi non si cerca la tecnica perfetta ( intendiamoci mai nulla al caso , ma l’anima dietro allo scatto
Conosciamo Barbara Agostini….
Il tuo primo contatto con la fotografia?Ricordo da sempre il piacere di scattare immagini, fin da piccola con la Polaroid. Il primo corso di fotografia con Renzo Belli, da adolescente, e lì la folgorazione…si è accesa una passione che è cresciuta e si è stabilizzata nel tempo.
Quando hai capito che la fotografia sarebbe diventata da passione a professione?Quando ho cominciato a diventare sempre più esigente sull’ esposizione delle mie immagini, sulla qualità della stampa, sull’ allestimento e sulla modalità di condivisione col pubblico delle opere: quando cioè ho cominciato a riflettere sulle mie fotografie anche nella forma finale, come opera completa che possa essere inserita in contesti privati …quando ho cominciato a pensare le mie fotografie come immagini che, una volta posizionate, possano donare piacere, benessere e nutrire di energia positiva un ambiente.
Il tuo primo scatto?Il primissimo non credo di ricordarlo, probabilmente in occasione di un compleanno o di una gita con la mia famiglia, ma ricordo bene un primo scatto per me emblematico rispetto al tipo di fotografia che mi risuona di più e che sto sviluppando tutt’oggi: “se i pesci potessero volare”, la fotografia riguarda una fontanella e per la metà di destra – in ombra – mostra la realtà dei pesci che nuotano verso il cielo riflesso nella metà in luce. L’ acqua che cade centralmente nella fontana crea cerchi concentrici creando un immagine complessiva di suggestione ed emblema della realtà…che è materia ed è al tempo stesso riflesso della nostra interiorità che tende, come i pesci, ad elevarsi verso l’assoluto
Quando hai scelto cosa ritrarre e perchè?
Col tempo mi sono spontaneamente concentrata sempre di più sulla Natura perchè amo immergermi e stare in mezzo ad essa, contemplarla e lasciarmi compenetrare dalla Pace e dalle vibrazioni che esprime. Stare a contatto con la Natura è di per sè fonte di grande Benessere per me e in questa condizione esprimo al meglio la mia aspirazione creativa. Il mio Progetto “Risvegli” è dunque nato naturalmente attraverso un ascolto e un osservazione interiore della realtà, in tutta la sua bellezza e molteplicità di sfaccettature. Le immagini ritraggono ed esprimono atmosfere, suggestioni e sensazioni che invitano l’ Osservatore ad una visione altrettanto intima e contemplativa. Il concept “Risvegli” è in continua evoluzione ed oltre alle immagini a colori ho recentemente stampato immagini in bianco e nero di cui sono particolarmente soddisfatta. La stampa fine art su carta cotone 100% e i supporti utilizzati
valorizzano l’aspetto pittorico e donano alle fotografie molta morbidezza…anch’essa parte del messaggio che esprimono.
Un aneddoto che ricordi con il sorriso?
Alle primissime armi ricordo che ascoltando fotografi più esperti che si organizzavano per essere sul posto e nella situazione da fotografare in base agli orari in cui la luce sarebbe stata più adatta, pensai fosse un atteggiamento quasi esibizionistico e non capivo il senso di perdere ore di sonno, condizionare magari tutto il fine settimana per scattare con la luce dell’alba.
Se potessi incontrare un personaggio del passato, chi e cosa gli chiederesti?
Michelangelo, gli chiederei come gli arrivassero le sue ispirazioni….se avesse visioni dell’opera completa o visioni iniziali di dettagli che componessero poi l’opera. Cosa provasse mentre nasceva in lui l’ispirazione e durante la realizzazione dei suoi capolavori.
Quanto conta la comunicazione?Moltissimo, Per poter far conoscere le proprie opere è necessaria direi. Per quanto io sia più portata alla comunicazione diretta, sono consapevole che i social e gli altri media sono necessari a divulgare il proprio messaggio. Anche a questo proposito ti ringrazio Alessio, per questa opportunità.
Che differenza c’è, nella percezione della fotografia, tra Italia e estero?Ho la sensazione che all’estero la Fotografia abbia una maggiore considerazione, mentre in Italia sia considerata un arte minore. Lo stesso vale per i fotografi stranieri e quelli italiani. Posso immaginare che avendo nel nostro paese una grande tradizione e ricchezza artistica possa essere diffusa la tendenza a concentrarsi sui grandi capolavori che hanno segnato la storia dell’arte a livello planetario
Cos’è per te la fotografia?
E’ la mia dimensione passionale, intima, creativa. Nelle immagini, oltre alla Bellezza della Natura, c’è molta della mia interiorità, del mio mondo emozionale e del mio desiderio di esprimere e condividere…anche solo una piccola parte della pace e della pienezza che provo in certi momenti. Il mio interesse personale per la ricerca spirituale ed il risveglio della coscienza sono alla base del mio desiderio creativo ed il motore per affermare in modo sempre più efficace il legame tra Bellezza e Benessere
Per proporre fotografia bisogna averle studiate? (non so se ho capito bene la domanda…)
Credo si debba conoscerle, “sentirle”, restarne colpiti non solo con la vista. Non so se si debba studiarle…ciò che è bello ed ha valore di significato generalmente è piuttosto chiaro di per sè…
Cosa pensi delle gallerie che propongono fotografia?
Mi piacerebbe una maggiore apertura ad autori emergenti, la possibilità di un confronto più ricco ma capisco che le necessità organizzative e le logiche del mercato, di cui le gallerie sono ben più consapevoli di me, portino ad altre scelte.
Che rapporto hai con i curatori?
Di grande rispetto. Credo sia una professionalità che può contribuire a valorizzare il lavoro creativo in modo significativo e spesso determinante. Questo laddove si crei una reale stima reciproca, la condivisione degli obiettivi, un ascolto vicendevole e, soprattutto, laddove si instauri un rapporto di fiducia professionale e umana che per me sono alla base di ogni rapporto di collaborazione.
Grazie Barbara per il tempo a noi dedicato.
Alessio Musella